La mappa del destino

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La mappa del destino, di Glenn Cooper, Ed Nord. Dopo il grande successo ottenuto con La biblioteca dei morti e Il libro delle anime libri che mi sono piaciuto molto e che hanno venduto complessivamente più di 700mila copie, Glenn Cooper propone ai suoi lettori appassionati un nuovo e interessante romanzo ambientato in Francia tra Parigi e il Périgord, zona dove sono state trovate molte antichissime tracce umane in grotte con incisioni rupestri che risalgono all’uomo di Cromagnon.

Ambentazione misteriosa e ben dosato mix di tensione per questo romanzo dall’ampio respiro. Gli ingredienti che rengono le atmosfere de “La mappa del destino” un romanzo accattivante non mancano: c’è un paese misterioso i cui abitanti custodiscono un segreto, un’abbazia ricca di misteri, degli archeologi che devono risolvere un enigma.
La trama

All’inizio del libro i lettori si trovano catapultati nel lontano 1899 e assistono alla meravigliosa scoperta che fanno due giovani turisti durante una passeggiata: una grotta che nasconde qualcosa di straordinario. Felici ed emozionati per la loro scoperta, i due turisti si recano in una locanda di Ruac, un piccolo villaggio che sorge a poca distanza dalla grotta, per comunicare la notizia al proprietario e ai clienti. Prima ancora che possano parlarne, però, i due turisti perdono la vita durante una misteriosa aggressione.

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La narrazione, quindi, si sposta ai nostri giorni e il lettore conosce il protagonista della Mappa del destino, l’archeologo Luc Simad. Luc, in particolare, è sul punto di dare una forte spinta alla sua carriera grazie a un vero e proprio colpo di fortuna: nei resti di un’antica abbazia benedettina di Ruac distrutta a causa di un incendio, trova un manoscritto risalente agli inizi del 1300 rimasto nascosto per ben 700 anni e contenente alcune indicazioni cifrate relative a una misteriosa caverna.

Incuriosito dal manoscritto e soprattutto dal fatto che, Barthomieu, il monaco che lo ha realizzato scrive di avere più di duecento anni, Luc decide di tradurlo con l’aiuto di un amico, per saperne di più.

Dopo aver seguito con attenzione le indicazioni in esso contenute, Luc trova finalmente la caverna e ne resta affascinato: al suo interno troneggiano bellissimi dipinti rupestri; dipinti che hanno qualcosa di molto particolare. Nella parte più profonda della caverna, infatti, i dipinti raffigurano delle piante: una scoperta sorprendente e misteriosa allo stesso tempo perché, per esperienza, l’archeologo sa bene che le piante non sono affatto comuni nelle pitture rupestri.

Intenzionato a scoprire tutto ciò che nascondono quei misteriosi disegni, a individuare la loro relazione con il monaco e il manoscritto trovato a Ruac, Luc si trova costretto a fare i conti con gli abitanti stessi del paesino, pronti a tutto pur di riuscire a fermarlo. Ma cos’è che cercano disperatamente di tenere nascosto? Cosa nascondono quelle raffigurazioni?

Senza saperlo, Luc s’imbatte in un segreto che affonda le sue radici molto profondamente nella storia e che attraversa l’epoca dei templari per giungere fino alla seconda guerra mondiale e ai giorni nostri.

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