World invasion: battle los angeles

Sono reduce, senza troppo entusiasmo, dalla visione di World Invasion: battle los angeles, Il film è un passo in avanti rispetto a un film simile di qualche mese fa, Skyline, ma gli elementi a favore sono decisamente pochi.

Prendete Black Hawk down, notissimo e bellissimo film di Ridley Scott, mixatelo con Aliens scontro finale (ricordate i Marines spaziali?) di James Cameron e Indipendance Days di Roland Emmerich (che pare un capolavoro ormai) e in teoria, così hanno pensato i produttori di World invasion: battle los angeles, otterremo un gran bel film ricco di azione e adrenalina, faremo un sacco di soldi e potremo produrre decine di sequel, Battle from Miami, Battle from New York, Battle from San Francisco

L’idea non è malvagia, io sono praticamente cresciuto con i marines di Aliens scontro finaleHicks, Drake, Vasquez, eroi e cialtroni, personaggi drammatici e ironici dotati di un’introspezione incredibile tale da farli sembrare veri mentre in Battle los angeles tutto risulta troppo confuso, lo spettatore viene catapultato in una guerra che assomiglia più ad uno sparatutto di ultima generazione e non sappiamo chi siano gli alieni, cosa vogliano e perchè ci attaccano, almeno all’inizio.

Vada per i docufilm (District 9 insegna) che vanno molto di moda ma quando si esagera si esagera; telecamera tremolante portata all’interno dell’azione e tutto il resto non sono grandi novità ma almeno non facciamola ballare sempre senza alcun motivo. Ci sono alcuni momenti in cui la telecamera completamente impazzita viene sparata a destra e manca senza apparente motivo, in modo del tutto fastidioso.

Questo è sicuramente un periodo in cui gli alieni riempiono gli schermi del cinema e della tv, come in Visitors, The events, Folling Skyes, ma questa pellicola non aggiunge niente di nuovo e in queste due ore di piena battaglia la trama è inesistente. Seguiamo le vicende del sergente Nantz, un roccioso soldato, un John Wayne di altri tempi come viene citato nel film, ad incarnare il più sano e retorico spirito patriottico USA e quella del suo plotone di marines fino ad un happy end del tutto scontato… che fa sembrare il Predators prodotto da Robert Rodriguez un’autentico capolavoro a confronto.

Trama:
Il sergente Michael Nantz ha alle sue spalle una lunga carriera nei Marines macchiata dalla perdita di alcuni uomini nel corso di un’azione sotto il suo comando. Il suo ritorno allo stato civile è già stato decretato quando una pioggia di meteoriti, che si rivelano essere ordigni lanciati sulla Terra da alieni che la vogliono invadere, lo costringe a rimanere in servizio agli ordini del giovane tenente Martinez. La missione consiste nell’evacuare un gruppo di civili rimasti intrappolati dagli invasori e portarli in salvo.

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