Daredevil

Daredevil finalmente!
Dopo averne tanto sentito parlare sono riuscito a vedere le prime due puntate di questa prima stagione prodotta egregiamente da Netflix.
Deredevil è un prodotto Marvel, un gran bel personaggio, una sorta di Batman, un giustiziere della notte che vive nelle tenebre, cieco, prigioniero dei suoi demoni ma che di giorno è un’avvocato che crede nella giustizia a tutti i costi.
La resa delle serie è fenomenale, le storie sono dure, adulte, 13 puntate girate come fosse un’unico film di 13 ore, la fotografia è allo stato dell’arte, ultrarealista, spettacolare come il montaggio la regia e e la coreografia delle scene di fight. Il piano sequenza alla fine del secondo episodio dove il nostro combatte fino allo sfinimento in uno stretto corridoio, sono scene eccezionali dotate di grande tecnica, lo stunt team ha fatto si che Daredevil avesse un suo stile unico di combattimento che univa elementi di boxing (ispirato a suo padre), l’arte marziale filippina Kali, e il Wing Chun (stile di kung-fu derivato dal sistema di Shaolinquan).
Charlie Cox che è un ottimo Matt Murdock, combattuto tra peccato e redenzione, tra fede (è cattolico) e pura violenza, tra luci e ombre. Non è super forte. Non è invulnerabile. È solo un uomo che si spinge oltre il limite e non ha paura (come nella miniserie L’uomo senza paura di Frank Miller). 
A questo punto aspetto con trepidazione gli episodi di Jessica Jones, Pugno d’AcciaioLuke Cage, che poi uniranno le forze in una miniserie di otto episodi intitolata The Defenders.