Paper dinastia

paperdinasty.jpgPaper dinastia, di Don Rosa. Don Rosa grande disegnatore ed erede diretto del grande Carl Barks, qualche anno fa da alle stampo questo favoloso libro a fumetti che io ho letteralmente divorato più di una volta essendo un fan del vecchio Scooge. La Saga, si compone di dodici capitoli, che narrano tutta la vita del papero più ricco del mondo, dall’infanzia al successo, attraverso avventure e disavventure intorno al mondo, per le quali l’autore ha lavorato molti anni portando avanti un doppio studio di documentazione: da un lato aveva presente tutte le storie scritte da Barks, dalle quali ha tratto quelli che egli ha definito i fatti barksiani, l’albero genealogico che il Maestro dell’Oregon aveva redatto negli anni Cinquanta per suo solo uso e consumo e le storie scritte da Vic Lockman, l’unico altro autore Disney ad impegnarsi nel realizzare una storia coerente dei paperi; dall’altro lato un accurato lavoro di documentazione storica per evitare di commettere errori nelle datazioni o nelle posizioni geografiche e rendere, così, coerente l’epopea di Paperone non solo alle storie narrate dal suo creatore, ma anche agli svariati contesti storici.
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Albero genealogico dal quale si evince che la madre di Qui Quo Qua è Della Duck figlia di Quackmore Duck e di Ortensia de’ Paperoni, sorella gemella di Paperino
L’ampiezza della trama; il profluvio di dettagli, citazioni e riferimenti; la quantità industriale di personaggi e l’ambizione di “riordinare la storia” di un protagonista ma anche di un universo fumettistico; tutto questo dà l’idea di come, pur nella estrema diversità di proporzioni e caratteristiche e risultati ottenuti, la saga di Paperone abbia nel mondo Disney peso e ruolo pari se non superiori a quelli che per i mondi editoriali di Marvel e DC Comics hanno avuto cross-over e saghe corali come “Crisis on Infinite Earths”, “Guerre Segrete”, “Marvels” ed altri ancora: opere-evento che ambiscono a diventare summa di un universo narrativo e dello status dei suoi protagonisti, con sistemazione della coerenza e della continuity, appianamento delle incongruenze, venturo rilancio delle testate collegate. Ma se gli esiti strettamente artistici delle operazioni su vasta scala made in Marvel/DC solo in pochi casi sono stati soddisfacenti, l’opera patrocinata dalla Egmont si pone come uno dei romanzi a fumetti meglio riusciti degli anni ‘90 e forse, il tempo ce lo dirà, anche oltre.

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