Sono tre i fumettisti per cui stravedo letteralmente, il primo è Giorgio Cavazzano, con il quale sono cresciuto, eccelso disegnatore Disneyano ma non solo, il secondo è John Romita Jr. disegnatore simbolo della Marvel, che ha reso immortali le storie di Wolverine e Spider-man e terzo Giancarlo Alessandrini, co creatore di Martin Mystere con Alfredo Castelli.
Ora finalmente ho tra le mani il primo volume della serie più ambiziosa di Alessandrini, un volume “d’autore”. Le sue tavole hanno comunque caratterizzato fin dagli anni settanta anche altre riviste e collane, come Comic Art, il Corriere dei Ragazzi, Un Uomo Un’Avventura, o l’Eva Kant di Cosmopolitan. Grazie al suo segno originale Alessandrini si propone oggi come perfetto trait-d’union tra fumetto popolare ed il cosiddetto “fumetto colto”.
In collaborazione con il bravo Beretta, con il quale aveva già lavorato sulle pagine di Zona X, inventa qui una perfetta saga fantasy. Oltremare è il nome di un ipotetico ordine militare che ha l’obbligo di mantenere pace e giustizia. Le tre bellissime combattenti, Arianna l’elfa, Celine la ladra e Lucrezia la maga, sono descritte con sapienza grazie ad un tratto quasi rinascimentale, da un autore al culmine della sua maturità artistica.
L’idea alla base di Oltremare è originale e decisamente simpatica. Nell’ambientazione fantasy del pianeta Corin IV una forza di polizia “discreta” cerca di mantenere la pace fra i cinque Regni. Questa specie di parodia della CIA (l’Oltremare del titolo) si muove con tatto e discernimento ma il suo carattere più distintivo sembra quello di essere costituita da sole donne. Ne Le porte del male le due veterane Lady Arianne e Celine e la “recluta” Lucrezia svolgeranno un’indagine su un traffico di oggetti magici, fino a risalire all’origine stessa di questi artefatti ed a risvegliare loro malgrado una minaccia di proporzioni titaniche.