Il grande divorzio

Il grande divorzio, un sogno, di CS Lewis, Jaca Book.
Quello che vi presento oggi è a mio parere il miglior romanzo scritto da Lewis, forse anche migliore del capolavoro Le lettere di Berlicche. Lewis nella prefazione cita Blake e il suo Matrimonio del cielo e della terra come fonte di ispirazione oltre alla Divina Commedia. 
La presenza di un Virgilio che spiega al protagonista ciò che vede infatti è un chiaro riferimento alla Divina Commedia di Dante. MacDonald è uno dei consistenti, cioé delle anime che vivono nel paradiso. Il protagonista lo incontra mentre sta vagando per la prateria. Egli fornisce al protagonista le chiavi di lettura per capire quello che sta vedendo accadere sotto i propri occhi.
I due viandanti hanno modo di assistere alle conversazioni tra gli spettri e le anime del paradiso e discutere degli ostacoli che gli spettri stessi opppongono alla loro salvezza.
C. S. Lewis (e Tolkien) ha scritto di ritenere MacDonald come suo “maestro”: un giorno, leggendo una copia di Phantastes in una stazione ferroviaria, Lewis pensò di aver «attraversato una grande frontiera».
Alla fine George MacDonald impone all’autore di essere molto chiaro al suo ritorno che quello che ha visto è solo un sogno e gli mostra come in realtà quello che ha visto non è altro che una allegoria delle scelte che ad ogni momento le persone devono prendere nella loro vita. Dopo questo comincia a sorgere il sole e l’autore si sveglia di soprassalto.
L’inferno è una enorme città disabitata. Gli abitanti sono così presi dal loro egoismo che sono incapaci di vivere nello stesso luogo, per cui continuamente si spostano verso la periferia in cui immaginano di costruirsi una casa e vivono nella loro casa immaginaria finché non arriva qualcun’altro che si stabilisce nei pressi e quindi si spostano ancora più lontano. La città, infatti, è sempre al crepuscolo, e vive nel terrore che giunga la notte. In un punto della città vi è una fermata dell’autobus, da qui le anime possono andare in paradiso.
Il paradiso è una immensa distesa di erba, alberi e cespugli. Attraversata da fiumi e torrenti e abitata da ogni sorta di animali. Per raggiungerla l’autobus delle anime vola fino alla cima di un altissimo dirupo. Il paradiso è illuminato dalla luce dell’aurora. E le anime che vi abitano sono in costante attesa del sorgere del sole. 

Il miglior libro di Lewis sicuramente,

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