Halt and Catch Fire

Il poster di un rosso acceso dice “in 1983 personal computer was anyone’s game”
Gli anni Ottanta, gli albori dell’informatica di consumo mondiale, i visionari che daranno vita alla rivoluzione più importante dell’ultimo mezzo secolo: la battaglia per il CTRL è appena cominciata.
Io c’ero e venivo segnato da due film in quegli anni, uno esattamente del 1983 è Wargames giochi di guerra, il secondo è di un anno prima, Tron. Si tratta in entrambi i casi di una cosa mai vista prima e agli occhi di un ragazzino di 13 anni i computer sono come una scatola magica. Nel 1983 Bill Gates e Steve Jobs stanno sgomitando nel mondo dei personal computer per un posto al sole per le rispettive società, la Microsoft e la Apple mentre il nemico da battere era la IBM.
La prima stagione composta da 10 episodi è infatti ambientata nel 1983 e la trama si concentra sul boom dei personal computer e sulla guerra contro IBM.
In particolar modo la storia ruota attorno al cinico e tormentato Joe MacMillan (Lee Pace), un ex dirigente IBM che lancia la sua piccola ma ambiziosa società nel mercato informatico, non preoccupandosi di infrangere le regole per perseguire i suoi obiettivi e a Cameron Howe, prodigio dell’informatica, interpretata da Mackenzie Davis.
La serie si può forse considerare come la faccia più seria di quel Silicon Valley in onda sulla HBO nelle ultime settimane. D’altronde l’argomento internet e computer prende piede anche al cinema con film come Disconnect e The social network.
La creatura ideata da Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers convince con un esordio forse non scoppiettante ma ben scritto e ben diretto senza contare che si tratta di un’argomento poco esplorato dai serial, un’argomento decisamente innovativo.

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