John Wick

Il ritorno di Keanu Reeves in un film d’azione ad alto tasso adrenalinico, finalmente un’interpretazione convincente.
Il protagonista John Wick mi ha ricordato per svariati motivi il personaggio interpretato da Viggo Mortensen ne La promessa dell’assassino, un killer della mafia russa ipertatuato.
La storia è piuttosto usurata, dal Giustiziere della notte a svariati b movies, sono molti i film che raccontano la vendetta di un uomo solo contro tutti ma il film funziona e diverte.
Buono il parterre dei ruoli di contorno con solidi caratteristi come John Leguizamo, Ian McShane e Willem Dafoe in evidenza, mentre Adrianne Palicki spicca nel ruolo di una giovane e spregiudicata killer.

Di solito sono l’uomo o la donna (il cosiddetto rape & revenge è un sottofilone a sè stante) normali a reagire, con una violenza che non sanno di possedere, a gravi situazioni di sopruso. Il caso di John Wick è diverso, perché il protagonista sa come uccidere e non lo turba farlo, visto che era un assassino di professione. Come nei noir più classici la storia è raccontata in un flashback, ma dei noir classici il film ha solo l’atmosfera cupa e i personaggi (forse) segnati dal destino. Per il resto predomina l’azione. La descrizione dello stimolo alla vendetta è ridotta al minimo sindacale, ma mantiene un forte valore simbolico come richiamo a principi in qualche modo morali: il cane è chiaramente – in qualche modo lo spiega lo stesso Wick – una metafora della ricerca di un’impossibile normalità, infranta dall’arroganza e dalla superbia di chi crede che tutto abbia un prezzo.
John Wick è descritto in modo quasi soprannaturale, capace di tutto quando è determinato a ottenerlo. La mitizzazione del protagonista e del contesto in cui si muove riduce il realismo della vicenda e ne allevia i toni truci dando allo spettatore il piacere di lasciarsi andare alla visione di una ben orchestrata orgia mortale di piombo e violenza.

Trama
John Wick, ex killer professionista, ha lasciato la mala per sposarsi con Helen, ma dopo pochi anni sua moglie muore di malattia. Al funerale, il suo vecchio collega Marcus gli fa le condoglianze, ma John è sospettoso. Tornato a casa riceve l’ultimo regalo di Helen, un cane che la moglie gli ha lasciato perché abbia subito qualcuno da amare. A una stazione di servizio ha un diverbio con un giovane spregiudicato e invadente, Iosef, che vorrebbe comperare la sua auto, una Mustang d’epoca. Quella notte, Iosef e un amico irrompono a casa di John per fregargli la macchina, malmenandolo e uccidendogli il cane. Quando si riprende dalla pestata, John seppellisce il cane e parte per una vendetta in cui ritroverà a malincuore il vecchio se stesso e i fantasmi del suo passato.