Fratello dove sei?

In occasione dell’uscita, il mese prossimo del nuovo film dei fratelli Coen Ave Cesare vorrei consigliare qualche loro vecchio capolavoro.
Fratello dove sei? è uno dei grandi capolavori dei fratelli Coen, qui abbiamo tutto al top, la storia, la regia, gli attori, grande divertimento e leggerezza.
La scrittura, l’intelligenza e l’ironia, e la misura migliore di tutto, e tutto esposto semplicemente, così come i grandi temi, l’ispirazione è l’Odissea. Il color seppia aiuta a immergersi nell’epoca, l’America della depressione, la vita, la speranza, la stupidità, e anche l’essenza, che forse è semplicemente una bella famiglia, magari con qualche amico sincero.
Il titolo del film è un riferimento ad un elemento della trama di un film satirico del 1941 diretto da Preston Sturges dal titolo I dimenticati (Sullivan’s Travels), dove il protagonista (un regista) voleva girare un film sulla grande crisi intitolato O Brother, Where Art Thou?
Mille le citazioni: da Furore Nick Manofredda Gangster’s story a Nascita di una nazione passando per Il mago di Oz. I tre protagonisti poi sono di una bravura impressionante.

Tre galeotti (ma erano dentro per piccole cose) evadono. Sono Ulisse Everett (Clooney), Delmar (Nelson) e Pete (Turturro), incontrano un vecchio cieco che prevede che la loro ricerca (un bottino nascosto) finirà quando vedranno una mucca su un tetto. Incontrano un gruppo di fedeli che si battezzano in un fiume; un nero che ha venduto l’anima al diavolo per suonare la chitarra; poi incidono una canzone, I’m A Man of Constant Sorrow. Partecipano a una rapina col gangster pazzo Faccia d’angelo, si fanno derubare da un venditore di bibbie. Sconvolgono una manifestazione del Ku Klux Klan. Cedono alla seduzione di tre sirene canterine. Sono coinvolti nella campagna elettorale del solito disonesto politicante. Alla fine Ulisse ritrova l’ex moglie, Penelope (e le sei figlie), che si stava sposando con un altro. Alla fine come nella migliore tradizione tutto andrà nel verso giusto.