L’ultimo angolo del mondo finito

L’ultimo angolo di mondo finito di Giovanni Agnoloni, Galaad Edizioni

Ieri sera ho terminato la lettura dell’ultima opera di Giovanni Agnoloni, scrittore che seguo ormai da circa una decina di anni, e già mi mancano le sue storie e i suoi personaggi. Ho letto che altri hanno provato la stessa sensazione perché soprattutto questo quarto capitolo è incentrato più degli altri sull’assenza, sugli affetti che abbiamo perduto, sulla solitudine (che porta però alla maggiore conoscenza di se stessi) e sull’incomunicabilità. Agnoloni è una voce molto particolare della Narrativa italiana (e del movimento Connettivista a cui aderisce), la sua prosa molte volte diviene poesia intima e personale. La sua opera ha lo scopo di farci riflettere sul rapporto umanità/tecnologia e vi assicuro che ci riesce benissimo e non sono molti i romanzi che hanno degnamente affrontato questi argomenti così attuali. Per questo ne consiglio la lettura, questo è un libro che mi ha dato molto e mi ha fatto parecchio pensare, cosa chiedere di più.

Dopo Sentieri di notte (già pubblicato anche in Spagna e in Polonia), Partita di animeLa casa degli anonimi, L’ultimo angolo di mondo finito conclude la serie della fine di internet e rivela, nel suo epilogo, l’identità e lo scopo della mente che fin dall’inizio ha tessuto le fila degli avvenimenti.

Trama
2029. Internet è crollato da quasi quattro anni in Europa, e la crisi della comunicazione si è ormai estesa alla telefonia, mentre le principali città sono state gradualmente invase da ologrammi intelligenti, “cloni” immateriali in grado di orientare il comportamento delle persone. Negli Stati Uniti il sabotaggio della Rete ordito dal movimento degli Anonimi è fallito, e internet è rinato grazie a un progetto di copertura wireless mediante l’uso di droni. Sospese tra questi due grandi poli di eventi, si svolgono le vicende di Kasper Van der Maart, spintosi fino a New York sulle tracce della scrittrice Kristine Klemens, scomparsa nel nulla, e di quattro affiliati degli Anonimi impegnati nella ricerca delle fonti di misteriosi segnali elettromagnetici, possibili sorgenti di una nuova Rete europea: Emanuela, che esplora la Bosnia, Aurelio, che attraversa il Portogallo, e i fratelli Ahmed e Amina, spersi nel Sud Italia. Queste indagini incrociate porteranno alla luce sorprendenti verità nascoste, legate al contesto politico e tecnologico generale ma anche al passato dei protagonisti, per i quali si schiuderà un orizzonte di percezioni capace di connetterli tutti, creando un ponte di comunicazione con chi è già “al di là del confine”.