Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Il film di Martin McDonagh, una commedia nera, dura e profonda che come nessun altro scopre la vera anima dell’America, quella del sud, degli stati centrali e svela senza ipocrisia o buonismo l’intolleranza, la violenza, il settarismo. Nello stato che non ha mai completato il percorso dallo schiavismo e genocidio delle origini al garantismo costituzionale e all’ideale pluralista multiculturale, l’autore svolge la storia di una madre che vuole giustizia, ad ogni costo.
A Ebbing, Missuri, una madre è decisa a trovare l’assassino della figlia brutalmente uccisa 7 mesi prima, comincia ad adottare metodi inusuali e piano piano anche contro la legge.
Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 6 candidature e vinto 4 Golden Globes e si candida a vincere anche l’Oscar come miglior film il prossimo 4 marzo.

Mildred Hayes non si dà pace. Madre di Angela, una ragazzina violentata e uccisa nella provincia profonda del Missouri, Mildred ha deciso di sollecitare la polizia locale a indagare sul delitto e a consegnarle il colpevole. Dando fondo ai risparmi, commissiona tre manifesti con tre messaggi precisi diretti a Bill Willoughby, sceriffo di Ebbing. Affissi in bella mostra alle porte del paese, provocheranno reazioni disparate e disperate, ‘riaprendo’ il caso e rivelando il meglio e il peggio della comunità.

A sostegno della storia un’altra maiuscola interpretazione di Woody Harrelson nei panni dello sceriffo Bill Willoughby che malato di cancro quando porrà fine, da solo, alla sua vita influenzerà le azioni dei due veri protagonisti al centro della storia, Mildred (una strepitosa Frances McDormand in odore di oscar) e Dixon (un Sam Rockwell che a mio parere ha già in tasca la statuetta di miglior attore non protagonista), fanatici e integralisti, ciascuno a suo modo, volgono l’intolleranza in rispetto mutuale, avanzando verso l’Idaho e un finale che “strada facendo” prova almeno a ragionare sulla vocazione violenta e autoritaria della società americana.

Cito solo qualche battuta da antologia: 

Mc Dormand al poliziotto razzista: “Come va il business delle torture dei negri?“, replica: “Non può dire ‘negri’, signora, deve dire persone di colore“.

Woody Harrelson a Mc Dorman : “Se dovessi cacciare tutti i poliziotti con tendenze razziste resterei con tre, che comunque odiano i froci“.

Tra figlio e madre: “Sei una vecchia troia!” – “Non sono vecchia, Robbie“.