Pensieri lenti e veloci

di Daniel Kahneman, Mondadori

Libro fondamentale Pensieri lenti e veloci (titolo originale Thinking, Fast and Slow) è un saggio scritto nel 2011 da Daniel Kahneman, Premio Nobel per l’economia nel 2002. Questa opera dello psicologo israeliano descrive il funzionamento del cervello umano quando viene coinvolto nei processi decisionali. Vengono descritti diversi meccanismi che sono stati studiati negli anni dall’autore come la dicotomia tra Sistema 1 (più veloce, istintivo ed emozionale) e Sistema 2 (più lento e logico), i bias cognitivi ed euristiche, avversione alla perdita, priming, framing…

 

Siamo stati abituati a ritenere che all’uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l’istinto e l’emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti – magari da parte del nostro stesso modo di pensare – che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente.
Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci guida in un’affascinante esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all’attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l’intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.
L’effetto profondo dei bias cognitivi si manifesta in tutti gli ambiti della nostra vita, dai progetti per le vacanze al gioco in borsa, e le questioni poste da Kahneman si rivelano spesso spiazzanti: è vero che il successo dei trader è del tutto casuale e che l’abilità finanziaria è solo un’illusione? Perché la paura di perdere è più forte del piacere di vincere? Come mai gli ultimi anni un po’ meno felici di una vita felice abbassano di molto la felicità totale? Nel rispondere a queste e ad altre domande analoghe, affrontate in un vivace e serrato dialogo con il lettore, Kahneman compone una mappa completa della struttura e delle modalità di funzionamento del pensiero, fornendoci nel contempo preziosi suggerimenti per contrastare i meccanismi mentali «veloci », che ci portano a sbagliare, e sollecitare quelli più «lenti», che ci aiutano a ragionare.

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