È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà? |
Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com’era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo.
I fratelli Andy Wachowski Larry Wachowski creano il Blade Runner degli anni 2000 (e credo che passerà molto tempo prima di vedere un altro film che come Matrix è la contaminazione di diversi generi, il riassunto, l’analisi, di decine, centinaia di film messi insieme, riveduti e corretti alla luce di una prospettiva filosofica, morale, politica e tecnologica assolutamente nuova), unendo istanze del cyberpunk (innesti cerebrali, macchine senzienti), temi millenaristici da fine del mondo come a suo tempo fece Cameronin Terminator, metafisica e matematica, evoluzione e hacker, kung fu e Sergio Leone, buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e Alice nel paese delle meraviglie. In un mondo distopico dominato dalle macchine gli uomini servono solo a produrre energia (forse è questa l’unico punto debole del film), sono schiavi delle macchine che proiettano nelle loro menti Matrix.
La trama pur riprendendo temi già usati, ha sicuramente dato nuova linfa al genere fantastico, inoltre ha introdotto delle novità anche dal punto di vista degli effetti speciali, i fratelli Wachowski hanno battezzato questo tipo di ripresa “bullet time photography” (La fotografia alla velocità del proiettile). Una camera digitale che riprenda in slow motion (12,000 frames al secondo) e che garantisce ai registi una flessibilità pressoché illimitata nel controllare la velocità e il movimento degli elementi presenti sullo schermo. |