Il palio di Sherlock Holmes

sherlocksiena.jpgFirenze, ottobre 2009 – “… and a week later I found myself in Florence…”, racconta Sherlock Holmes all’amico Watson in uno dei racconti più famosi del ciclo sherlockiano (L’avventura nella casa vuota di Sir. Arthur Conan Doyle, 1894). A rivelare al grande pubblico l’inedita avventura tutta italiana del celebre investigatore nell’estate del 1891 è lo scrittore Luca Martinelli, autore dell’apocrifo Il Palio di Sherlock Holmes, edito da Alacrán e nelle librerie a partire dal 2 ottobre.

Firenze e Siena i palcoscenici principali, 1891 l’anno. Il racconto prende le mosse dall’epilogo della celebre narrazione Il suo ultimo saluto, del 1917. Sherlock Holmes, creduto morto alle cascate di Reichenbach insieme all’acerrimo nemico Moriarty, raggiunge il capoluogo toscano sotto il falso nome di Erik Sigerson per ricostruire la rete del controspionaggio britannico in Italia.
A lavoro ultimato, però, uno dei nuovi agenti segreti viene arrestato a Siena con l’accusa di omicidio, proprio nei giorni precedenti il Palio di luglio. Sherlock Holmes sarà costretto a intervenire in prima persona In perfetta sintonia e coerenza con il Canone (i 4 romanzi e i 56 racconti firmati da Arthur Conan Doyle, da cui prende spunto il romanzo di Martinelli) Il Palio di Sherlock Holmes fa rivivere al lettore ambienti, paesaggi, atmosfere della Toscana di fine Ottocento.Ritroveremo Sherlock Holmes turista a Firenze. ospite di Paolo Lorenzini, fratello di Carlo Collodi, l’autore di Pinocchio. Qui condividerà “fumate di pipa memorabili” con il signor Corsellini, titolare in città di una rivendita di pipe e tabacchi, leggerà Dante e Leopardi, “il primo troppo oscuro e filosofico per una mente pratica… il secondo incline al pessimismo, atteggiamento davvero insopportabile”; apprezzerà le “bellezze impareggiabili“ della città e conoscerà da vicino il vino prodotto da Ferruccio Biondi Santi, inventore del Brunello di Montalcino.

A Siena, invece, lo ritroveremo nel ruolo di sempre: quello di infallibile investigatore. Nei giorni “d’esaltazione collettiva” che accompagnano il Palio del 2 luglio, quando la città si trasforma “in un vulcano fumante e sinistramente brontolone pronto ad esplodere”, lo seguiremo nelle lucide intuizioni finali, cullandoci in un’idea rassicurante: “tanto ci pensa lui”.

 


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