La verità nascosta

La verità nascosta, film che è ancora nei cinema e che consiglio vivamente, è diviso nettamente in due parti. L’inizio, una mezz’ora, racconta una storia piuttosto piatta e quasi priva di pathos… ma  quando l’interesse sta per scemare accade però che l’attenzione sia catturata da un linguaggio inaspettatamente frenetico, che a tratti sembrava inclinare in un certo horror di maniera ma svolta in un thriller da cardiopalma sull’ossessione del possesso e sul tradimento.
Il  film è quasi interamente riproposto mediante gli occhi della donna scomparsa, bloccata in una situazione letteralmente claustrofobica da cui può vedere ciò che accade senza poter essere vista, una metafora dell’essenza stessa del cinema.

La storia  propone un triangolo di perversa gelosia nella lotta per il possesso di un uomo-trofeo, che pensa solo alle conquiste galanti e non si accorge di ciò che gli accade ad un palmo dal naso, anche il genere femminile non ci fa certo un gran figura… ma l’idea da cui parte questo film è veramente geniale e credo potesse essere sviluppato meglio… il film è una produzione colombiana-spagnola, distribuita da 20th Century Fox, magari qualcuno ne farà un remake americano, vista la tendenza dell’ultimo periodo.

Trama
In seguito all’improvvisa scomparsa della sua compagna, Adrián conosce e s’innamora di Fabiana, piacente e un po’ arrivista cameriera che si trasferisce presto nella sua villa. Mentre per la polizia l’uomo è l’unico sospettato della misteriosa sparizione, attraverso un flashback ne conosciamo il passato: giunto dalla Spagna in Colombia per dirigere l’Orchestra Filarmonica di Bogotà, vive insieme alla bella Belén, cui costerà molto cara l’idea di metterne alla prova la fedeltà.

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