Il canto dell’immortale

Il canto dell’immortale di Torben Guldberg, Longanesi
Il consiglio letterario di oggi è per l’opera di un autore danese cj fa ritornare alla mente il famoso racconto di Borges. L’immortale.
Questa è la storia di un uomo e di una vita lunga cinque secoli. Ma, soprattutto, è una storia d’amore. Dall’anno Mille, segnato dai terrori superstiziosi per l’inizio del nuovo millennio, fino agli albori del Rinascimento, passando per le Crociate e la peste del 1300, l’immortale voce narrante di questo romanzo intreccia la sua esistenza con quella delle persone comuni, che nel mondo vivono e soffrono cercando un senso ai loro affanni.
E l’Immortale sconta la condanna alla vita eterna e paga le conseguenze di un amore spezzato, cantando le gesta di guerrieri ed eroi, di streghe e menestrelli, di malfattori e poeti, nel tentativo continuo di comprendere e spiegare i grandi temi dell’umanità: le passioni terrene, la fede, il dolore, la morte. E primo fra tutti il sentimento che, nella sua ineffabilità, rimane sempre uguale a se stesso: l’amore. Richiamando idealmente il precedente “Tesi sull’esistenza dell’amore”, Torben Guldberg ci offre un nuovo romanzo che, come nelle migliori saghe nordiche, sa intrecciare realtà e mito, un romanzo denso di suggestioni, lirico e sensuale. E che ha nelle ricche e potenti immagini della sua scrittura la cifra della propria originalità.

“Il mio nome è dimenticato. Ma si è cantato di me, nel canto ho molti epiteti, e uno di essi è l’Immortale. Che questo basti per ora. Sono nato sulle rive di un fiume, il Gudena, avvolto in un panno, posato in una cesta e spinto fra le correnti. Mia madre era vergine. Un nuovo millennio era appena iniziato.Non sono l’unico a essere venuto al mondo in quel modo, sono stati scritti canti e raccontate leggende su diversi di noi. Il potente re Sargon di Akkad, il guerriero indiano Karna figlio del sole, il profeta ebraico Mosè. Non ero l’unico nemmeno quel giorno.”

Dall’anno Mille al 1400, lungo cinque secoli densi di avvenimenti per l’Europa, si snoda la storia del protagonista e voce narrante di questo romanzo. Dai terrori superstiziosi per l’inizio del nuovo millennio fino all’arte del periodo rinascimentale, passando per le crociate del 1200 e la peste del 1300, l’Immortale intreccia la sua esistenza con quella delle persone comuni, che nel mondo vivono e soffrono cercando un senso alla loro esistenza e al loro soffrire, e canta di guerrieri ed eroi, streghe e cantastorie, nel tentativo continuo di comprendere e spiegare i grandi temi dell’umanità: l’amore e la fede, il mito e la realtà, la morte e la rinascita.

Un romanzo che indaga e racconta i più importanti sentimenti umani – quelli che, nella loro inafferrabilità, rimangono sempre identici a loro stessi – con una scrittura ricercata e ricca di immagini, di grande suggestione, che riesce perfettamente a ricreare e illustrare i vari aspetti delle epoche narrate, dalla vita di campagna del Medioevo alle crociate, alla magnificenza dell’arte rinascimentale.

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