Il paradiso dei lettori innamorati

Antonio Monda, cattolico e anticonformista (come si autodefinisce), insegna cinema alla New York University, fratello di Andrea Monda noto ai cultori di Tolkien, Chesterton e C.S. Lewis. 
Per il  quotidiano New York Times è «l’intellettuale più introdotto di  Manhattan». Dice lo scrittore Patrick McGrath: «Il suo salotto è nella  tradizione del 19esimo secolo, con un’affascinante collezione delle  persone più interessanti di New York e d’Europa, con cui mangiare, bere,  parlare». 
L’appartamento di Antonio Monda, calabrese, 48 anni, scrittore, professore di cinema è direttamente su Central Park. «Vieni per il brunch all’una e mezza, abbiamo chiamato alcuni amici» è l’invito informale che arriva spesso via telefono. Gli amici risultano essere un incredibile, eccellente mix di letterati, scrittori, attori e registi. Dove altro si incontra – e si parla con – Al PacinoGabriele SalvatoresPhilip RothColum McCannNathan EnglanderPaul AusterMeryl Streep, Renzo PianoEthan Cohen e molti altri ancora.

Il 19 marzo è uscito Il paradiso dei lettori innamorati, Mondadori, libro che consiglio a tutti gli amanti del grande cinema e della grande letteratura.
Il film più amato da Philip Roth? Toro scatenato. Il regista meno amato? Jean-Luc Godard (così per Jeffrey Eugenides). Il film più amato da Martin Amis? Ancora Toro scatenato. Quello meno amato? Lolita di Kubrick. Da Patrick McGrath a Paul Auster, da Cathleen Schine a Zadie Smith, da E.L. Doctorow a Jonathan Franzen, da Don De Lillo a Chuck Palahniuk, venti curiosissime interviste di Antonio Monda ai più noti e amati scrittori americani, che ci raccontano il loro personalissimo rapporto con la “settima arte”. Non parlano necessariamente delle pellicole che sono state tratte (o si sono ispirate) alle loro opere più famose, ma più genericamente ci raccontano, da semplici spettatori, i film della loro vita, le scene indimenticabili, gli attori e i registi preferiti (ma anche quelli detestati). Un libro che ci svela aspetti sorprendenti e gusti insospettabili dei più famosi scrittori del nostro tempo.


Per l’occasione la Mondadori ha ri-edito Tu credi?, altro bellissimo libro, una raccolta di colloqui su Dio che Monda ha tenuto con i grandi della cultura angloamericana tra i quali Salman Rushdie e David Lynch.
Un gruppo di intellettuali e artisti di primissimo piano, di differente sesso, religione e tradizione culturale, accetta di raccontare la propria riflessione personale su Dio e di dialogare sulle risposte più intime alle grandi domande dell’esistenza. Non tutti i protagonisti di questo libro sono nati in America, ma hanno trovato negli Stati Uniti il luogo della libertà d’espressione artistica e intellettuale e, nonostante contraddizioni stridenti e aberrazioni di ogni tipo, della tolleranza religiosa. Saul Bellow e Paul Auster rivelano approcci diversissimi, che vanno dal colloquio con Dio alla perplessità rispetto alla reale esistenza di Dio, alla convinzione della sua totale e raggelante assenza. Le loro scelte e il loro percorso consentono al lettore non solo di interrogarsi su un tema di assoluta attualità.

Allego un interessante ritratto di Antonio Monda che ne fa Vogue USA.

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