Quattrocento

Quattrocento di Susana Fortes, Nord

Sono un amante del Rinascimento fioerentino e dopo avere letto qualche saggio (* quelli si che li consiglio) posso tranquillamente dire avendo conoscenza del periodo che questo libro è uno dei peggiori storici che abbia mai letto. Banale e inconcludente la trama, errori storici a profusione da far circolare a Firenze nel 1478 un improbabile Michelangelo giovinetto (per chi non lo sapesse il genio aretino era del 75).
L’invenzione del pittore Pierpaolo Masoni e del suo quadro La Madonna della Neive, non aggiungono nulla e anzi tolgono quel po’ di veritiero e realistico rappresentato dalla congiura.
Nella seconda metà la storia melensa, anche questa del tutto improbabile, fra la giovane laureanda spagnola e il maturo professore italiano, una vicenda questa totalmente campata in aria, di nessuna valenza. In una noia crescente, quindi, si cerca di arrivare alla fine e in poche pagine c’è la connessione fra la congiura e i giorni nostri, con sette segrete della Chiesa cattolica, perpetuatesi nel tempo, e con agganci al Banco Ambrosiano, allo IOR, a Calvi, a Marcinkus, in un’orgia di illazioni supportate dal niente. La Fortes è evidentemente anticlericale, ma accusare la Chiesa cattolica inventando nefandezze, quando invece, purtroppo, esistono fatti incontrovertibili a cui agganciarsi, sembra il risultato di un improvvisato giornalista piuttosto che di uno storico, come invece la Fortes pretende di essere. Pessimo perchè vuole emulare il già più che pessimo Dan Brown.

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– Il magnifico di Antonio Altomonte
– Lorenzo il magnifico e il suo tempo di Ingeborg Walter
– I Medici di Franco Cesati
– Pico della Mirandola di Mariateresa Fumagalli
– La congiura dei Pazzi di Lauro Martines
– L’enigma Montefeltro di Marcello Simonetta
– Leonardo da Vinci di Serge Bramly
– La fortuna dei Medici di Tim Parks
– La moneta medievale di A. Cavicchi
– Cavalieri, mercenari e cannoni.
– L’arte della guerra nell’Italia del Rinascimento di Marco Scandigli
– L’arte cavalleresca del combattimento di Filippo Vadi
– L’alba dei libri di Alessandro di Marzo Magno

 

Trama

Firenze, aprile 1478. Sono giorni terribili, quelli che seguono il fallimento della congiura ordita dalla famiglia Pazzi contro i Medici. Firenze è assetata di sangue, decisa a punire con la tortura o con la morte chiunque abbia partecipato alla cospirazione. Al sicuro nel suo palazzo, Lorenzo il Magnifico viene a sapere dei cadaveri gettati in Arno, delle decapitazioni, dei linciaggi. È la città intera che vendica l’assassinio di suo fratello Giuliano e che si consegna nelle sue mani, rendendolo potente come non mai. Però Lorenzo non sa che i fili di quella congiura sono stati tirati da personaggi molto più influenti della famiglia Pazzi. E ignora di essere lui stesso un burattino nelle mani della Storia… Firenze, oggi. Sono in pochi a conoscere Pierpaolo Masoni, pittore rinascimentale dallo stile e dall’animo tormentati. E Ana Sotomayor, dottoranda in Storia dell’arte, è arrivata a Firenze proprio per capire qualcosa di più su questo oscuro personaggio, che esercita su di lei un fascino singolare. Le sue appassionate ricerche si appuntano su uno dei quadri più controversi di Masoni, in restauro nei laboratori degli Uffizi, e su una serie di quaderni in cui il pittore racconta nei dettagli la propria esistenza e gli eventi che hanno segnato la storia di Firenze alla fine del XV secolo, tra cui la congiura dei Pazzi. D’un tratto, però, Ana diventa oggetto di minacce e ricatti e si ritrova a temere per la propria vita e per quella delle persone a lei care.