Jersey Boys

Dopo American Sniper sono riuscito a recuperare questo film di Clint Eastwood che al cinema non avevo visto.
Storia tutta italo americana fatta di gang, furti, canzoni e ragazzi che diventano uomini questo film sembrerebbe destinato a dare il meglio nelle mani di Martin Scorsese invece che in quelle del vecchio cowboy Clint Eastwood.
Clint, invece, mostra rispetto per la materia e non tradisce lo spirito del film, mantenendo anche l’espediente dei personaggi che si rivolgono alla macchina da presa.
Il rapporto privilegiato tra Clint Eastwood e la musica non è una novità autore di diverse colonne sonore e di racconti di vita come Bird o Honkytonk Man, innamorato di ogni genere alla base della cultura americana, un fascino tale da convincerlo ad accettare la scommessa di trasporre su grande schermo il successo leggendario di Frankie Valli frontman dei The Four Seasons per poi passare subito dopo a girare un gran bel film totalmente all’opposto come American Sniper.

Frankie e Tommy sono amici fraterni, che si arrangiano con qualche lavoretto illegale per il boss Gyp De Carlo. Ma Frankie è dotato di una voce straordinaria, tale da convincere persino il boss sul suo talento unico: nel giro di breve tempo grazie al loro amico Joe Pesci, conoscono Bob Gaudio, ragazzo atipico del Jersey, fin troppo perbene e lontano dai giri della microcriminalità degli altri, ma con un dono assoluto: la capacità di scrivere canzoni insieme formeranno i Four Seasons, destinati a sbancare nel mondo del pop anni Sessanta fino al successo da solista con la strepitosa My Eyes Adored You.