Rattle that lock – David Gilmour

Oggi a pausa pranzo, non ancora conclusa, ho ascoltato un paio di volte Rattle that lock l’atteso disco (da ben nove anni), di David Gilmour pubblicato oggi (bruciando sul tempo di uscita il disco solista dell’altra anima dei Pink Floyd Roger Waters che a fine settembre sarà nei cinema con un documentario imperdibile su The wall). Si tratta di un concept album perchè i pezzi rappresentano i pensieri e gli stati d’animo di una persona nell’arco della giornata. Disco molto intimista nei testi (scritti quasi tutti come il precedente On an Island dalla moglie di Gilmour, Polly Samson), solito sound inconfondibile di Gilmour, atmosfera intrisa di nostalgia e pathos, a volte devo dire di essermi emozionato… Che dire, mi è venuta voglia di riaprire il cassetto dei ricordi e rileggere i tre migliori libri mai scritti sulla storia del Pink Floyd: Inside Out di Nick Mason, Pink Floyd: Visioni, di Storm Thorgerson, Floydspotting – Guida alla geografia dei Pink Floyd.

5 A.M.
Suoni di natura, atmosfera sospesa, note di chitarra tenute a lungo, piani di tastiera. In più, l’orchestrazione del polacco Zbigniew Preisner. Gilmour inizia la giornata presto, alle 5 di mattina. Curiosità, l’album solista di Roger Waters The pros and cons of hitch hiking iniziava con una canzone titolata 4:30 AM.

Rattle that lock
La canzone parte dalle note che precedono gli annunci nelle stazioni ferroviarie francesi che Gilmour sentì e registrò a Aix-en-Provence, mentre il testo scritto da Samson è ispirato dal secondo volume del “Paradiso perduto” di John Milton.

Faces of stone
Capolavoro dell’album. La descrizione di una giornata passata da Gilmour con la madre negli anni ’70, dopo che le era stata diagnosticata una forma di demenza. Effetto straniante e triste, “Parlavi della tua giovinezza, ma gli anni s’erano seccati come foglie”. Assolo di chitarra solo come lui può fare.

A boat lies waiting
Ancora emozione, questo pezzo dedicato all’amico Richard Wright, tastierista dei Pink Floyd. “Senza di te vado alla deriva a bordo di questa triste barcarola” è ispirato dall’amore per il mare di Wright. A un certo punto compare la sua voce che dice: “It’s like going into the sea, there’s nothing”

Dancing right in front of me
Pezzo molto jazz, con chitarra alla Mark Knopfler, molto bella e sofferta. Nel trittico delle mie preferite.

In any tongue
Arrivano i Pink Floyd, tema sulla guerra suonato col figlio Gabriel al pianoforte in cui Gilmour si produce in un assolo tipo Comfortably numb. Ancora grandi emozioni.

Beauty
Il secondo di tre strumentali, tastiere d’atmosfera + chitarra e un’armonica basso.

The girl in the yellow dress
Pezzo jazzatissimo, da club e lì ambientato. Suono di un contrabbasso e con i tocchi di piano di Jools Holand. Sullo sfondo s’ascolta la cornetta di Robert Wyatt, mentre il sassofonista Colin Stetson tira fuori un suono morbido e sinuoso.

Today
Forse il pezzo più debole del disco, confusionato.

And then…
Strumentale in cui Gilmour alla chitarra elettrica (ma anche a tastiere, piano elettrico e basso) è affiancato dalla batteria di Andy Newmark e dalle percussioni di Danny Cummings, più le orchestrazioni di Preisner. Degno finale, rilassante.