Dheepan

Come molti film vincitori di festival anche questo Dheepan non mi ha entusiasmato (quando scriverò la recensione di Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, vincitore del Leone d’oro due anni fa non sarò molto tenero).
I protagonisti di Dheepan fanno molta fatica a parlarsi, non solo spesso non si capiscono per problemi di lingua ma anche quando parlano lo stesso idioma è come se non riuscissero ad essere chiari gli uni con gli altri. In un cinema in cui l’unica legge che conta è quella dei corpi, strusciati o impattati, non sarà mai con le parole che si potrà risolvere qualcosa, in storie in cui l’unica verità è quella espressa dagli istinti non è con il ragionamento che si può cambiare la propria vita, ma questo a mio parere rappresenta un grande problema. L’altro è quello rappresentato dagli attori che a mio parere non sono molto bravi, e si vede parecchio. Deludente è sopravvalutato.

Trama
Dheepan deve fuggire dalla guerra civile dello Sri Lanka e per farlo si associa con una donna e una bambina. I tre si fingono una famiglia e riescono così a scappare e rifugiarsi nella periferia di Parigi. Anche se non parlano francese nè hanno contatti. Trovati due lavori molto semplici (guardiano tuttofare e badante) i due scopriranno la vita da periferia, le bande e le regole criminali che vigono nel posto che abitano. Quando arriverà inevitabile lo scoppio della violenza e degli spari occorrerà prendere una decisione, se rimanere insieme o separarsi.