L’uomo che vide l’infinito

Molto interessante questo biopic scientifico che esce dopo il grande successo di altri due film che narrano la storia di due altrettanti geni della matematica La teoria del tutto e The Imitation Game rispettivamente su Stephen Howking e Alan Turing.
Siamo nel 1912 il giovane autodidatta Ramanujan (Dev Patel) decide di inviare a un illustre professore inglese, G.H. Hardy, le sue recenti scoperte matematiche. Fermo e ostinato nel suo lavoro, dopo l’invito di Hardy (un Jeremy Irons che riconferma il suo perenne stato di grazia) al rinomato Trinity College di Cambridge, Ramanujan parte per l’Inghilterra contro il volere della madre. Il genio di Ramanujan incontrerà l’ostilità e il razzismo degli inglesi ma in seguito fu nominato membro del Trinity e ricevette, massima onorificenza nella scienza, la nomina a membro della Royal Society. Gran film.

« Ramanujan fu un matematico così grande che il suo nome trascende le gelosie, il più superlativamente grande matematico che l’India abbia prodotto nell’ultimo migliaio di anni. I suoi balzi di intuizione confondono i matematici ancor oggi, sette decenni dopo la sua morte. I suoi scritti sono ancora scandagliati per i loro segreti. I suoi teoremi sono applicati oggi in aree difficilmente immaginabili quando era in vita. » I numeri primi di Ramanujan e la funzione teta di Ramanujan è utilizzata nella teoria delle stringhe per studiare la termodinamica dei buchi neri).