Game of thrones 6×07 – The broken man


Game of thrones è la serie tv che ha colmato il vuoto che una serie tv cone Lost aveva lasciato. Pur nelle mille differenze anche qui ci si sbizzarrisce in teorie e supposizioni. È l’inizio di questa settima puntata sembra omaggiate Lost a tal punto che mi devo stropicciare gli occhi quanto vedo una comunità che ricorda gli Altri che lavorano alle pendici di colline lussureggianti, poi si ritorna alla realtà con un grande colpo di scena, uno di quegli uomini è Sandor Clegane, il Mastino, accolto da una comunità pacifica guidata da un certo Ray (Ian McShane), intento a dare una mano nella costruzione di una chiesa. La conclusione della timeline è limpida, il Mastino si appresta ad affrontare la Montagna come rappresentante del credo.

Jon Sansa e Davos si muovono per il nord in cerca di alleati ma oltre ai pochi bruti solo i Mormont con ben 62 soldati e la faccia di Jon Snow la dice tutta… pare assolutamente smonata… Jon riprenditi. Sansa invece continua i suoi sotterfugi e scrive a Ditocorto… Ho paura che non finirà bene…

A delta delle acque a mio parere va in scena una delle situazione più belle della puntata. Jaime e Bronn alla guida di un plotone di soldati fronteggiano il Pesce Nere, Brynden Tully è un grande personaggio, un vero duro.

La timeline di Arya non mi convince del tutto, come è possibile che si sia fatta fregare in questo modo… io ho tre ipotesi.
Ipotesi uno, Arya non è Arya ma il capo della confraternita degli assassini che ha nesso alla prova la sua sgherra…
Ipotesi due, Arya ha fatto finta e ha indotto la sgherra ad aggredirla, si è imbottita l’addome per far finta di morire…
Ipotesi tre, Arya è diventata una idiota totale, all’improvviso… è molto sospetto tutto ciò.