Martin Mystère le nuove avventure a colori – Ritorno all’impossibile n. 1

Il 5 novembre 2016 partirà una nuova incarnazione (creata da un team di sceneggiatori e disegnatori) per il mio personaggio dei fumetti preferito (personaggio che sento molto affine per più di un motivo) in questo che sarà un vero e proprio evento, un romanzo in 12 puntate (che guarda ai serial televisivi) a colori attraverso i misteri italiani, ma la serie classica sarà sempre bimensile.
Per Martin Mystère, ex detective dell’impossibile, e Max, suo compagno d’avventure, il recupero di un inestimabile Leonardo sottratto dalle avide mani di un trafficante d’armi e collezionista di “unicità”, si tramuta nel principio di una elaborata caccia al tesoro. Contro di loro si scatenano un temibile golem mutaforma, un esercito di soldati di carta, un’orda di diavoli dell’inferno e l’arcinemico Sergej Orloff, riemerso dalle ombre di un oscuro passato.

Chi è Martin Mistère
“All’inizio mi sono accorto essere orientato in qualche modo verso James Bond, ma non era quello volevo. Pian piano l’ho trasformato in quello che tutti oggi riconosciamo nel Buon Vecchio Zio Martin, che mi assomiglia molto nell’autoironia, nella curiosità e anche nella loquacità” – Alfredo Castelli

Alfredo Castelli, autore di Martin Mystere (il BVZM) crea nel 1982 il personaggio del professore (Archeologo, Antropologo, laureato al MIT e in belle arti) che indaga su molti misteri non risolti, come Atlantide e altri luoghi mitici e leggendari, UFO, parapsicologia, enigmi della storia, dell’archeologia e della scienza come summa di altri personaggio da lui ideati: Allan Quatermain (nipote di quello delle miniere di Re Salomone di H. Rider Haggard), Franco Ferretti archeologo, il telecineta Conradd Klein, Van Helsing detective del soprannaturale e Progetto governativo precursore di organizzazioni cover un come quelle presenti in Man in Black, X-files o Millennium. Bonelli vede, dopo il grande successo di Indiana Jones, la possibilità di avere un fumetto di grande successo è così nel 1982 esce il primo numero dal titolo Gli uomini in nero. Io vedo come ispiratori di Castelli i libri di fantarcheologia di Peter Kolosimo (come il best seller Astronavi della preistoria), Orizzonte perduto di James Hilton, Bestie, uomini, Dei di Ferdinand Ossendowski, Mu il continente perduto di James Churchward, i bellissimi racconti avventurosi e archeologici delle storie di Carl Barks con protagonisti Zio Paperone e nipoti, come pure il professore Challenger protagonista di alcune storie fantascientifiche, la più famosa è Il mondo nuovo, scritte da Sir Arthur Conan Doyle autore di Sherlock Holmes, le avventure marine di Corto Maltese di Hugo Pratt e di Tintin di Hergè, quelle sotterranee di Jules Verne come Viaggio al centro della terra.
Sicuramente è precursore e forse ispiratore di serie TV come X-files ma anche Lost che a mio parere era molto mysteriana (e anche del divertente The Librarian) come pure del fenomeno Dan Brown con il Codice Da Vinci (o film come Il mistero dei templari) inferiori a uno qualunque degli albi di Mystere (o di uno dei suoi spin off come Storie da Altrove o Zona X) leggete piuttosto la trilogia della Biblioteca dei morti di Glenn Cooper. Senza dimenticare che Docteur Mystere, antenato del nostro BVZM ha chiaramente ispirato La leggenda degli uomini straordinari di Alan Moore e sicuramente anche quello, che io ho amato alla follia, dell’inquisitore Nicholas Eymerich scritto da Evangelisti che in un medioevo oscuro indaga su avvenimenti soprannaturali venati di fantastico per 10 imperdibili romanzi. Di tutto questo e altro ancora grazie ad Alfredo Castelli.