Bokeh

Giuro che proprio non so cosa dire di questo film di fantascienza prodotto, girato e scritto (con poco sforzo creativo devo dire) dal duo Andrew Sullivan e Geoffrey Orthweiny.
La trama è questa: durante una vacanza romantica in Islanda, una giovane coppia americana si sveglia una mattina per scoprire che ogni persona sulla terra è scomparsa. La loro lotta per sopravvivere e per riconciliare il misterioso evento li porta a riconsiderare tutto quello che sanno di se stessi e del mondo.
Trama da ultimo uomo sulla terra, non molto originale direte ma magari il duo cretivo si è inventato qualcosa di assolutamente originale…. e invece no, il film è il nulla assoluto.
La fotografia è l’unica cosa che si salva anche grazie ai magnifici paesaggi che l’isola dona per il resto noia assoluta. Sono spariti tutti sulla terra e sono rimasti solo loro ma non ci verrà mai spiegato perchè o per come non si trovino nemmeno i cadaveri delle persone ma siano semplicemente spariti e alla fine ci tocca pure ingoiare il suicidio della protagonista che si accorge in un frangente simile di essere insieme ad un’idiota che pensa solo a se stesso. Deprimente e pure noioso non succede praticamente nulla per tutto il film e forse per questo mi ha ricordato l’ultimo Terence Malick e non è un complimento. Direi che solo l’Islanda ne esce bene e forse allora potrebbe trattarsi di uno spot dell’ente del turismo Islandese sotto mentite spoglie, deve essere così per forza. 
Se come me vi doveste chiedere che cosa possa significare il Bokeh del titolo sappiate che wikipedia ci dice che è un termine fotografico derivato da un vocabolo giapponese che significa “sfocatura” oppure “confusione mentale”. A questo punto propenderei per per forza per la confusione mentale.