Macchine mortali

Questo film rappresenta a mio modesto parere il primo passo falso di Peter Jackson anche se la regia è di tale Christian Rivers. Il buon Peter produce e scrive la sceneggiatura del primo volume di una omonima quadrilogia young adult scritta da Philip Reeve tra 2001 e 2006, una sorta di Guerre Stellari in salsa steampunk con innesti di Matrix, Mad Max e Miyazaki. Visivamente il film lascia svariate volte a bocca aperta ma purtoppo è a livello di sceneggiatura si perde parecchio fino a scivolare in una sorta di dejà vu dei sopra citati film. In realtà dopo un buon inizio la storia diventa del tutto prevedibile e già si intuisce la sorte che toccherà ai due protagonisti. Peccato Peter attendo con ansia un tuo prossimo film magari più a basso budget ma magari girato con più cuore.

Dopo una guerra che ha devastato il mondo in sessanta minuti, ridefinendone addirittura la geografia, Londra è diventata una città predatrice, in movimento su enormi cingoli e armata di arpioni, che ha lasciato l’Inghilterra in cerca di prede europee. Qui vive Tom, che ha trovato diversi reperti di tecnologie militari del passato e le ha nascoste, ma non resiste a mostrarle alla bella Katherine, ignaro che anche Bevis assiste al suo segreto. Il tutto mentre Londra cattura una cittadina più piccola, dove vive Hester Shaw, che intende vendicarsi per la morte di sua madre di uno dei potenti della metropoli, Thaddeus Valentine. Il fallimento del suo attentato fa esiliare lei e Tom, costringendoli a sopravvivere tra varie città, finché non incontrano Anna Fang e il suo velivolo: il Jenny Haniver.