Parasite

Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La presenza dei genitori, Ki-taek e Chung-sook, e della sorella Ki-jung rende le condizioni abitative difficoltose, ma l’affetto familiare li unisce nonostante tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l’opportunità di sostituirlo come insegnante d’inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato, e la villa del signor Park, dirigente di un’azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ki-woo ne è talmente entusiasta che, parlando con la signora Park dei disegni del figlio più piccolo, intravede un’opportunità da cogliere al volo, creando un’identità segreta per la sorella Ki-jung come insegnante di educazione artistica e insinuandosi ancor più in profondità nella vita degli ignari sconosciuti.
Grandioso film di quel genio di Bong Joon-ho, film politicissimo, due famiglie, due case, e la brutale dissezione di una disuguaglianza di classe nella società tanto coreana quanto globale, chi è il parassita? i poveri, i ricchi, fantastico.

ps. già in Snowpiercer Bong Joon-ho aveva dato prova della sua capacità di narrare la lotta di classe sociale. In questo meraviglioso film di fantascienza i poveri posti a marcire nell’ultima carrozza di un treno che raccoglie quello che rimane dell’umanità cerca di raggiungere la testa del treno controllata dai ricchi che si disfano di divertimento e lusso….