Star Wars – A new hope

starwars_anewhope_122.jpgIeri sera in televisione ho intravisto uno spezzone diGuerre Stellari – una nuova speranza, l’episodio 4/6 che in realtà è stato il primo capitolo della prima trilogia, una delle scene a cui sono più legato oltretutto, quella della morte di Obi-Wan Kenobi e la fuga roccambolesca degli altri con il Millenium Falcon.
E’ risaputo che George Lucas (L’uomo che fuggì dal futuro) avesse già immaginato una sua mitologia che comprendeva tutti i concetti espressi poi in seguito anche dalla seconda trilogia ma sia per scarsità di budget sia per arretratezza del settore degli effetti speciali ritenne più adatto partire da una storia centrale che avrebbe potuto realizzare senza mostrare troppe scenografie e senza oltretutto fornire spiegazioni sugli elementi caratterizzanti la serie come la Forza o i Jedi.
starwars4601.jpg
Buio in sala e all’improvviso una musica epica accompagna una scritta che scorre verso l’alto tra lo scuro spazio siderale:“Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana….”, l’inzio come quello di una fiaba, una fiaba tecnologica, con un grande debito nei confronti del Fantasy (come Lucas ha dichiarato più volte) e più precisamente con il Signore degli Anelli, ma anche con DuneFlash Gordon, Lo sparviero dei mari di Curtiz e laFortezza nascosta capolavoro di Akira Kurosawa.
Quando uscì Guerre Stellari noi grandi appassionati eravamo bambini, intendiamoci anche i ventenni di allora corsero nelle sale a vederlo, ma non ho mai sentito che per loro questo film rappresenti un evento epocale. Noi invece (che avevamo intorno ai sei o sette anni) restammo affascinanti dalla vastità dei mondi rappresentati, dall’eterna lotta tra Bene e Male e dall’idea che con la Forza si potessero spostare cose o convincere persone.
Senza contare la grande alchimia tra i personaggi della storia, la Principessa Leila Organa (Carrie Fisher che assomigliava ad una mia compagna di classe dell’epoca), l’istrionico Ian Solo(un Harrison Ford alle prime armi) forse il personaggio più simpatico insieme i due stanlio e ollio dello spazio (D-3BO eC1-P8) e alla sua controparte ChewbeccaLuke Skywalker(lo sfortunato Mark Hamil), personaggio che noi ragazzini sognavamo di interpretare e il mitico Obi-Wan “Ben” Kenobiun favoloso Alec Guinness.
E’ impensabile per noi considerare la seconda trilogia, per quanto confezionata bene e con effetti speciale favolosi, ai livelli della prima, se non l’episodio 3/6 (La vendetta dei Sith)che con Lucas dietro la macchia da presa riacquista una sua umanità.
Giusto ieri parlandone con Luca G. lui mi accennava di quanto alcuni suoi allievi di terza media fossero enormi fan della saga di Guerre Stellari a tal punto da inventare dei nomi “jedi” con cui chiamarsi, questa penso sia la vera magia che Lucas è riuscito a compiere, Guerre Stellari ha la capacità di colpire talmente tanto l’immaginario collettivo che ancora oggi generazioni di bambini o adolescenti ne rimangono affascinati.
Tutto ciò naturalmente non può fare che bene alla nostra amata e a volte bistratta fantascienza.

Lascia un commento