Afterville – The movie

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Avevo già segnalato tempo fa Afterville, apprezzato cortometraggio, di produzione tutta italiana, di altissimo livello, e che vedeva la prestigiosa presenza di Bruce Sterling che eccezionalmente impersona il ruolo di uno scienziato di nome Adam Vurias.
Lo propongo in versione integrale, complimenti ancora ai due autori, il duo di registi milanesi Fabio Guaglione e Fabio Resinaro.
Torino, 2058. 50 anni fa, numerosi corpi celesti precipitarono sul nostro mondo, cambiando per sempre lo skyline delle più importanti città del pianeta. Le astronavi, soprannominate Le Rocce non diedero mai nessun segno di vita, e vennero ben presto inglobate nellurbanistica e nel sistema socioeconomico terrestre. L’unica cosa che gli scienziati riuscirono a scoprire riguardo Le Rocce fu un segnale geomagnetico proveniente dal loro interno, che venne codificato nella nostra lingua come un Conto alla Rovescia alla fine del quale nessuno sa cosa succederà. Oggi, le ultime ore dell’Ultimo Giorno vengono raccontate attraverso gli occhi di due innamorati, Sam e Lisa, che cercano disperatamente di ritrovarsi prima che il mondo, così comè conosciuto, possa finire.
In controtendenza rispetto alle generic city contemporanee, la fantascienza ha articolato i suoi scenari metropolitani procedendo per aggiunta, spesso per accumulo: capitali moderniste slanciate verso l’alto, tessuti pulviscolari pulsanti di luci e forme, grappoli di infrastrutture dalle geometrie stratificate. La “città che sale”, così come la immaginarono Boccioni e i futuristi nel primo scorcio del secolo scorso. Tante afterville (città del dopo, luoghi di domani) sorrette da forme e volumi imponderabili, a volte eccessivi. La configurazione della polis del futuro, in realtà, dice molto della polis del presente: dietro lo sforzo immaginativo degli autori di science fiction si celano la tradizione letteraria, l’immaginario collettivo e le funzioni sociali della contemporaneità.

 

 

 

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