Sincronicità: Fato Caso Necessità Destino – Nulla accade per caso

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sincronicita.jpgspazio2.jpgE’ il secondo libro di Jung, dopo Gli archetipi dell’inconscio collettivo che leggo, era già da un poco che La sincronicitàdi C. G. Jung, Bollati Boringhieri ed. mi attirava, questo libretto di sole 120 ma pieno di suggestioni.
A volte capitano stranissime coincidenze difficilmente spiegabili come pure casualità.
Per esempio pensiamo a una persona che non sentiamo e vediamo da anni, e improvvisamente quella persona ci telefona.
Oppure sogniamo una situazione inconsueta, e il giorno successivo ci troviamo a viverla. Questa connessione apparentemente “magica” di eventi fisici e psichici, che avvengono nello stesso tempo senza che vi sia una relazione causa-effetto. Questo fenomeno viene battezzato 1950 da Jung “sincronicità”.

A differenza della causalità, la sincronicità si dimostra un fenomeno connesso principalmente con processi che si svolgono nell’inconscio. Alla psiche inconscia spazio e tempo sembrano relativi, ossia la conoscenza si trova in un continuum spaziotemporale in cui lo spazio non è più lo spazio e il tempo non è più il tempo. Se quindi l’inconscio sviluppa e mantiene un certo potenziale alla coscienza, nasce la possibilità di percepire e “conoscere” eventi paralleli e legati tra loro.
Ogni sostanza semplice ha rapporti che esprimono tutte le altre. essa è perciò uno specchio vivente e perpetuo dell’universo. La sincronicità non è più enigmatica o misteriosa di quanto lo siano le discontinuità in fisica.

Negli anni il contenuto di questo testo è stato deformato dalla new age, da esoteristi da quattro soldi maghi e ciarlatani, l’intento di Jung era altro, e per questo vi suggerisco due opere creative, un disco e tre film (ma che sono parte di un unico progetto) che sono il riflesso di un’attenta e non deformante lettura, la sincronicità rimane un mistero che solo Dio ci potrebbe svelare, fato, caso necessità e destino giocano la loro partita.
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spazio2.jpgSyncronicity, dei Police; album che balza al numero uno della classifica inglese e scala anche quella americana nel 1983, dove rimane per 17 settimane. Per Syncronicity, Sting s’ispira ad alcuni concetti trattati negli studi del filosofo/psicologo Jung e specialmente al concetto di “sincronicità”. Sul piano delle sonorità c’è un ritorno alle strutture semplici dei loro primi lavori: scarse sovraincisioni e suono che cambia secondo l’intensità suggerita del testo.
“Every breath you take”, il primo singolo dell’album, diventa uno dei maggiori successi di sempre negli Stati Uniti e in Inghilterra rimane quattro settimane al vertice della classifica. “King of pain” e “Wrapped around your finger” saranno i nuovi singoli che condurranno Syncronicity al disco di platino.

ueyqzknxqtrd.jpgspazio2.jpgLa Trilogia dei colori è composta da tre film realizzati tra il 1993 e il 1994 dal regista polacco Krzysztof Kieślowski,Tre colori: Film BluTre colori: Film BiancoTre colori: Film Rosso. I tre film, sceneggiati tutti dallo stesso regista e da Krzysztof Piesiewicz, sono concepiti per una visione indipendente l’uno dall’altro ma visti nel loro insieme mostrano numerose connessioni tra loro, o meglio, sono elementi di un’opera pensata nel suo complesso dove ogni utopia va letta in rapporto con le altre. Giacché, sembra dirci il regista, il Fato e la Necessità, il Caso e il Destino, hanno molto a che fare l’uno con l’altro. E se ad essersi salvati sono solo i protagonisti della trilogia, è un caso, ma anche un segno del destino: le loro storie hanno meritato di essere raccontate, dirà il regista in una intervista, proprio perché essi, appunto, si sono salvati, a differenza di altri.

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