Neverland – Un sogno per la vita

Da qualche tempo a questa parte al cinema vengono portate, con estremo successo devo dire, le vite di autori e scrittori, prendendo ad esempio solo quelli inglesi si inzia con Viaggio in Inghilterra che racconta la vita di C.S. Lewis e di sua moglie Joy, Miss Potter, la biografia dell’illustratrice per l’infanzia Beatrix Potter, Becoming Jane la vita della giovane talentuosa Jane Austen per arrivare a Neverland – Un sogno per la vita, la vita dell’ autore della celeberrima storia di Peter Pan, James Barrie. The Colonist ha inoltre annunciato che a marzo inizieranno le riprese di Strange magic, film che parlerà della vita di J. K. Rowling che racconterà la sua storia fin dall’ infanzia per arrivare al grandissimo successo della saga di Harry Potter , il film sarà  diretto da Paul A. Kaufman.Inoltre si vocifera da tempo di Out the window biografia di Charles Dicken.

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Da Jack Sparrow a Capitan Uncino il passo è breve per Jonny Deep

Cosa hanno tutte queste opere in comune? semplicemente la fantasia.Neverland – Un sogno per la vita.I sogni sono l’essenza della vita per James Barrie come lo sono per buona parte di noi. La premessa che è necessario fare per vedere un film come Neverland è proprio questa. La divisione fra ragione e sentimento, creatività e razionalità, genio e regolatezza. Alla rappresentazione di una commedia teatrale, il successo non sembra sorridere a Barrie (Johnny Depp). Le sue pièce non riscuotono riscontri positivi e la creatività sembra venire meno. Il suo impresario (un divertente e compiaciuto Dustin Hoffmann) è disposto amorevolmente a dargli un’altra possibilità, ma lo scrittore, in un momento in cui anche la relazione matrimoniale non gode di buona salute, si rifugia in una amicizia particolare con una vedova con quattro figli, per i quali diventa come un padre. E’ la sua fantasia che fa volare la sua mente e quella della numerosa famiglia. Nei momenti di felicità e in quelli drammatici. Per James Barrie tornare a sognare è come rinascere.Neverland è semplicemente la vita di un uomo che non ha mai perso il desiderio di rimanere bambino. La sceneggiatura, adattata da David Magee sulla base di una commedia teatrale di successo, The who was Peter Pan, di Allan Knee, è la vera forza del film.

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Peter Pan (2003)
L’ultima delle versioni cinematografiche di Peter Pan la quarta in successione dopo il Peter Pan (1924) di Herbert Brenon, Le avventure di Peter Pan (1953) della Disney e l’Hook (1991) di Steven Spielberg – si presenta inizialmente come la più classica nei toni e nelle atmosfere, probabilmente, la più fedele trasposizione del romanzo. Anche se motivi di perplessità risiedono alla base di alcune scelte rappresentative: troppi sguardi e ammiccamenti tra Peter e Wendy, espressione di una sensualità adolescenziale che forse dovrebbe rimanere tra le righe, troppa “modernità” nel linguaggio dei bambini di Neverland che dovrebbe essere collocata in una zona senza tempo.Anche se il lavoro è sicuramente è il migliore visto fino ad ora ed lontano dall’agghiacciante Hook di Spielberg con i suoi terribili bambini dell’isola che non c’è vestiti come una baby gang su skateboard.

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