La singolarità è vicina

La singolarità è vicina di Ray kurzweil, Apogeo.
Ancora vent’anni e i progressi tecnologici dell’uomo supereranno la nostra capacità di comprenderli e, quindi, di controllarli. Il fenomeno è conosciuto negli ambienti scientifici come Singolarità Tecnologica e a preconizzarne l’avvento imminente è il Dr. Vernor Vinge, matematico e romanziere che per primo negli anni ’80 introdusse il concetto nella letteratura fantascientifica.
In un suo saggio del 1993 (intitolato appunto “Technological Singularity”) le elucubrazioni di Vinge si spinsero verso affermazioni a dir poco sconvolgenti: “Entro trent’anni, avremo i mezzi tecnologici per creare una intelligenza superumana. Poco dopo, l’era degli esseri umani finirà”.
L’intelligenza non-biologica eguaglierà la ricchezza e la raffinatezza dell’intelligenza umana per poi superarla abbondantemente grazie a due fattori: la continua accelerazione del progresso dell’informatica e la capacità [delle intelligenze non-biologiche – NdT] di condividere rapidamente il proprio sapere. Integreremo nanorobot intelligenti nel nostro corpo.

Nei nostri cervelli e nell’ambiente, risolvendo così problemi come l’inquinamento e la povertà, aumentando significativamente la nostra longevità, permettendo realtà virtuali che comprendano tutti i sensi (come in “The Matrix”) e la “trasmissione di esperienze” (come in “Essere John Malkovich”), nonchè un notevole incremento dell’intelligenza umana. Il risultato sarà la fusione della specie creatrice di tecnologie con il processo evolutivo-tecnologico a cui essa ha dato vita.

La data che ho fissato per la singolarità – intendendo con questo termine una profonda e perturbante trasformazione delle capacità umane – è il 2045. Le intelligenze non-biologiche generate in quell’anno saranno un miliardo di volte più potenti di tutta l’intelligenza umana di oggi.

Il ritmo del cambiamento accelera. L’evoluzione della scienza e della tecnologia non è un processo lineare, ma esponenziale: la sua stessa accelerazione tende ad aumentare. E la crescita esponenziale è “esplosiva”, a un certo punto procede tanto veloce da provocare un salto qualitativo. E’ quello che succederà presto, sostiene Ray Kurzweil: quel punto, la “singolarità”, è dietro l’angolo. Tre aree, in particolare, la stanno preparando: l’ingegneria genetica, la nanotecnologia, l’intelligenza artificiale forte; l’evoluzione di ciascuna favorisce e accelera l’evoluzione delle altre.
Quale sarà il risultato? Un potenziamento degli esseri umani, che grazie a queste tecnologie saranno in grado di superare la loro “biologicità”. Una voce ottimista nella riflessione sul futuro e insieme un libro di divulgazione sulle frontiere della ricerca scientifica e tecnologica.

Alle teorie di Kurzweil è stato dedicato un film dal titolo di Trascendent Man.

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