Lacrime nella pioggia

Voglio consigliare oggi un libro che ho appena inizaiato a leggere, si tratta di Lacrime nella pioggia, di Rosa Montero (Salani), scrittrice spagnola, già tradotta in Italia, e affermata giornalista di El Paìs, è un romanzo di fantascienza ispirato – ma sviluppato in modo molto diverso – al film Blade Runner, di Ridley Scott, e al romanzo distopico e filosofico Il cacciatore di androidi, di Philip K. Dick, da cui il film è tratto; il titolo stesso richiama la frase – ormai citazione “storica” della fantascienza – che l’androide Roy Batty, interpretato da Rutger Hauer, pronuncia durante gli ultimi istanti di vita: «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire».

In Lacrime nella pioggia – che è un libro dalle atmosfere noir sulla fugacità della vita (*) ed «è una storia di lotta per la sopravvivenza e anche un romanzo sulla morale politica e l’etica individuale; sull’amore e sulla necessità dell’altro, sulla memoria, l’identità» e la xenofobia – vengono raccontate le vicende della detective replicante Bruna Husky.

Siamo nel 2109, a Madrid, negli Stati Uniti della Terra, e il mondo è popolato principalmente da umani e replicanti. Inizialmente creati per compiere lavori pericolosi – come esplorare e lavorare su altri pianeti, raggiunti grazie al teletrasporto e dotati di data di scadenza (dopo pochi anni sopraggiunge una malattia mortale), i replicanti, in seguito a rivolte sanguinose avvenute decine di anni prima, hanno ottenuto pari diritti e dignità rispetto agli umani (a parte la data di scadenza…). La loro mente artificiale viene costruita a tavolino da artisti specializzati che confezionano ricordi ad hoc, della cui “falsità” i replicanti, però, sono consapevoli.

La storia comincia quando la solitaria, cupa, triste (le è appena morto il ragazzo replicante) investigatrice privata Bruna Husky, a pochi angosciosi anni dalla sua stessa fine predeterminata, comincia a indagare su alcune morti sospette: i suoi consimili impazziscono improvvisamente, uccidono e poi si suicidano. Pare che il problema risieda nella «memorie adulterate vendute da spacciatori».

Finirà per scoprire che si tratta di un complotto su vasta scala teso alla riscrittura della storia in un mondo futuribile e tecnologico davvero complesso e ben congegnato (di cui si scoprirà anche il passato, la religione, la struttura politica, quella coloniale e spaziale, etc) e allo sviluppo della vicenda personale della protagonista e degli interessanti personaggi che “popolano” la sua vita e quel mondo.
Lacrime nella pioggia è un romanzo sulla più grande tragedia dell’essere umano, che è morire presto quando si ama tanto la vita. Questo è ciò che rappresenta Bruna, la mia protagonista: l’ansia di vivere nonostante il grigiore che ci circonda. L’impossibilità di comprendere la morte. E di rassegnarsi. E ciò è comune a tutti gli esseri umani.” Rosa Montero

L’opera è ampiamente consigliata per chi ha amato Blade Runner, Strange Days e tutte le altre opere vagamente cyberpunk  che hanno apertamente ispirato l’autrice.

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