Lupin III L’avventura Italiana – recensione

Domenica scorsa su italia 1 sono andate in onda le prime 4 puntate, in anteprima mondiale, della quarta serie tv di Lupin III, L’avventura Italiana, 30 anni dopo la terza dal titolo Lupin, Incorreggibile Lupin del 1984/85 (quello con la giacca rosa). Le avventure di Lupin (prima serie con giacca verde) del 1971/72 ad opera di quel genio di Hayao Miyazaki seguita da Le nuove avventure di Lupin III del 1977/78 (giacca rossa). Miyazaki nel 1979 realizzò quello che a mio parere è un capolavoro assoluto di ironia, ritmo e nostalgia e cioè Lupin III – Il castello di Cagliostro.

Lasciamo stare le critiche alla sigla cantata da Moreno, e quelle rivolte ai doppiatori che hanno fatto del loro meglio (siamo cresciuti con altri doppiatori che purtroppo nel frattempo ci hanno lasciato) purtoppo le prime 4 puntate di questa nuova serie ambientata in Italia non sono all’altezza delle due serie di Miyazaki che potevano essere apprezzate da giovani e adulti, le trame tranne la terza puntata sono banali e scarse di contenuti e ironia. Non è un discorso da nostalgico ma questa nuova serie non mi ha per niente convinto.

La prima puntata ha come location San Marino e come puntata introduttiva non mi è dispiaciuta, i disegni sono allo stato dell’arte e i fondali veramente belli, solo la trama pecca di ingenuità.

Il matrimonio di Lupin III
Lupin si trova a San Marino per sposare Rebecca, ereditiera di un’importante famiglia del paese. Una tradizione locale impone una cerimonia per i due sposi alla presenza dei reggenti e soprattutto della preziosissima corona reale. A sorvegliare questo prezioso diadema c’è già Zenigata, aiutato dalla polizia del posto, che ha ricevuto il classico messaggio di Lupin, che questa volta sembra essere estraneo ai fatti.

Il secondo episodio illustra tutti i clichè degli italiani: Mafia, calcio e pasta alla carbonara, noiosetta.

Il falso fantasista
Il calciatore della squadra di San Marino, Mauro Brozzi, viene ricattato dall’imprenditore mafioso Riccardo Mondini con delle cartelle cliniche secondo le quali il giocatore risulta dopato. Con l’aiuto di Fujiko, Brozzi raggiunge Lupin e gli chiede di sottrarre a Mondini le cartelle cliniche a causa delle quali rischia di non partecipare alla finale di campionato.

Il terzo episodio è il migliore grazie anche all’introduzione di un nuovo personaggio l’agente Nix dell’MI6 che riesce quasi a catturare il povero Lupin. 

0.2% possibilità di sopravvivere
Dopo la scoperta di un frammento della collana di Maria Antonietta, la gang di Lupin viene tenuta sotto sorveglianza dal MI6, nel tentativo di recuperare l’antico monile. È soprattutto l’agente Nix a dare del filo da torcere a Jigen e Lupin, ma sarà l’arrivo in città del principe d’Inghilterra, in visita da Rebecca, a ribaltare la situazione.

Il quarto Jigen centrico, mafia, matrix, ninja aveva grandi possibilità, peccato per la trama banale.

Tiratore scelto
Jigen entra in un ambulatorio per farsi curare un dolore al dente e scopre che nella città in cui si trova la popolazione e’ vittima della gang di un certo Eric, responsabile del controllo delle armi in entrata in città, il quale promette protezione agli abitanti in cambio di ingenti somme. Sono in molti a volerlo morto, ma forse l’unica persona in grado di mettere fine alla sua gang è solo Jigen.