San Francisco-Milano. Un italiano nell’altra America

San Francisco-Milano. Un italiano nell’altra AmericaFederico Rampini, Laterza

Uno dei libri più belli scritti sulla mia città USA preferita.
Editorialista, inviato di Repubblica e saggista, Rampini ha vissuto a Parigi, Bruxelles, Roma, Milano, San Francisco, Pechino e oggi vive sulla East Coast, ma una parte di lui, come racconta in questo libro, è rimasta in California.

La sua è una vera e propria storia d’amore, iniziata nel 1979, l’anno della prima traversata coast-to-coast, quando San Francisco era un set cinematografico a cielo aperto, e proseguita seguendo diverse fasi: il colpo di fulmine, l’innamoramento, la relazione matura e il rapporto di fiducia. Rampini ripercorre le tappe della sua relazione, partendo dal suo primo trasferimento da Milano, al passaggio del millennio, per arrivare fino ai giorni nostri. Il suo precedente reportage (San Francisco – Milano, Contromano Laterza, 2004), era stato utilizzato da molti viaggiatori italiani come una vera e propria guida turistica della città, per conoscere i luoghi più interessanti, i suoi personaggi più significativi e per assaporare appieno il fascino della capitale della New Economy.
Oggi, dopo la bolla speculativa di Internet del 2001 e il grande crac del 2007-2009, San Francisco è una cittadella progressista assediata, staccata dal resto d’America, estraniata al punto da non comprendere più le ragioni del proprio Paese. Invece che di West Coast, si parla di “Left Coast”, costa di sinistra, con un senso di orgoglio ma anche d’isolamento. Infatti, mentre una parte dell’America si pente dell’elezione di Obama e vira a destra, San Francisco esprime la più forte istanza ambientalista, progressista e libertaria eleggendo Jerry Brown, l’avvocato buddista che inchiodò Richard Nixon per evasione fiscale. L’altra San Francisco è la protagonista di questa nuova edizione ampliata, dove c’è una bella analisi a posteriori del “sogno americano”, ma ci sono anche tutte le ragioni della distanza dall’Italia di oggi.
Per comprendere questa distanza, giunti a San Francisco, basta viaggiare verso Nord, verso le Marin Headlands: un parco naturale incontaminato fatto di scogliere a picco sull’Oceano e di boschi secolari. Un luogo dove non esiste la connessione ad Internet ma neanche i ripetitori telefonici, dove però, in compenso, sopravvive l’America degli hippies e della New Age. Nelle saune a cinque stelle di Mendocino si rifugiano i chief executive di Apple, Amazon, eBay e della Pixar. Un curioso incrocio di relax e creatività che ritroviamo qualche chilometro più a Sud, a Berkeley, un paradiso terrestre e un laboratorio di trasformazioni dominato dalla tolleranza e dallo spirito trasgressivo. Da qui alla Silicon Valley il passo è breve, ma la distanza tra l’azienda come la immaginiamo noi e la Googleplex, la sede di Google, a Mountain Valley è abissale. Come la distanza tra Milano e San Francisco, che aumenta ogni giorno di più.
Le ragioni di questa frizione le scopriamo leggendo fino in fondo questo interessante saggio, così come scopriamo le radici comuni e le storie di tanti nostri connazionali del passato che hanno cambiato le sorti della città. Lungo un itinerario scosceso, in questo viaggio affascinate alla scoperta della storia di una grande città contemporanea, Rampini ricorda e rimpiange, ci guida con una prosa accattivante ed evocativa, ci apre mille altre nuove finestre sul mondo.

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