Beasts of no nation

Cary Fukunaga è stato regista della serie top del 2014 quel True Detective che ha fatto gridare al capolavoro tutto il popolo della rete. Ora il talentuoso regista dirige, prodotto dal canale Netflix un film dalle grandi ambizioni.
Per andare in Africa a filmare la guerra, i bambini soldato, la disperazione, la trucidazione e la deriva mentale, Cary Fukunaga ha portato con sè tutto il cinema hollywoodiano migliore che ha elaborato il Vietnam.

Lontanissimo per fortuna dal piccolo saggio di cinema, Beasts of No Nation supera il citazionismo e cuce insieme stimoli e ragionamenti altrui sulla guerra in un grande affresco personale: la storia di un bambino che vive da adulto con l’obbedienza e il rigore infantili e che clamorosamente si troverà anche costretto a tornare indietro, a ridiventare bambino. Con intelligenza Fukunaga immagina un film intorno al piccolo interprete Abraham Attah, mettendogli a fianco lo statuario Idris Elba, l’immenso e il carismatico accanto al piccolo e plagiabile. Il suo film riesce nell’impresa di pensare le figure che il cinema più ha condannato in maniera amabile e comprensibile senza muovere un passo dal loro orrore, associando mitragliate a sangue freddo all’improvviso e commovente riconoscimento di un proprio caro.