Da Viale del tramonto ad Ave Cesare! i migliori 10 film sul cinema

Chi ama il cinema non può non adorare quel genere di opere che lo raccontano dall’interno, pellicole che molte volte sono esse stesse dei capolavori che esaltano la poetica della settima arte. Uno di questi uscirà il 10 marzo nelle sale italiane, un film importante, Ave Cesare! dei fratelli Coen, Joel ed Ethan, che racconta la storia di Eddie Mannix, un uomo che lavora per gli studios della grande Hollywood anni ’50 e protegge l’immagine pulita delle star che sono sotto il suo contratto. Questo significa impedire che accadano storie scandalose provocate da sesso, droga, guida in stato di ebrezza. A quel tempo le minacce dovevano essere gestite in qualsiasi modo. Un film con un cast stellare ambientato durante gli ultimi anni dell’età dell’oro di Hollywood. Con Josh Brolin, il premio Oscar George Clooney, Ralph Fiennes, il premio Oscar Tilda Swinton, Channing Tatum, Scarlett Johansson e Jonah Hill. Il film è ambientato nello stesso periodo di TrumboBarton Fink – È successo a Hollywood dei fratelli Coen, entrambi ambientati nel mondo degli sceneggiatori cinematografici (p.s. esclusi da questa decina ma molto interessanti sono anche Marilyn e Life che descrivono sprazzi di vita delle due star che segnarono gli anni ’50 epoca d’oro della grande Hollywood: Marilyn Monroe e Jemes Dean).

Per prepararci a questo evento ho voluto segnalare 10 film che in questi anni sono riusciti a narrare l’età d’oro del cinema in modo mirabile, 10 dichiarazioni d’amore per il cinema da parte di chi fa cinema. 10 film da avere e rivedere.

Rumori fuori scena
Peter Bogdanovich dirige un’atto d’amore nei confronti del teatro e del cinema. Tratta dall’omonima opera di Michael Frayn, si tratta di una commedia scoppiettante, dal ritmo incalzante e con spassosissime gag che si susseguono vorticosamente. La trama del film riguarda le varie fasi della costruzione di uno spettacolo da parte di una bizzarra compagnia: dalle prove, al debutto, alla tournée, che inizialmente risulta essere positiva, ma poco tempo dopo si rivela un disastro per ripicche e screzi fra attori sul palcoscenico e fuori accade di tutto ma alla prima a Broadway è un trionfo.
The artist
1927. Hollywood, George Valentin è un notissimo attore del cinema muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le platee. Un giorno, all’uscita da una prima, una giovane aspirante attrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Variety abbracciata a lui. Di lì a poco se la troverà sul set di un film come ballerina. È l’inizio di una carriera tutta in ascesa con il nome di Peppy Miller. Carriera che sarà oggetto di una ulteriore svolta quando il sonoro prenderà il sopravvento e George Valentin verrà rapidamente dimenticato.
The aviator
1927. Howard Hughes: produttore, appassionato di aviazione, affetto da disordine ossessivo-compulsivo. Sono queste tre caratteristiche che debbono avere stimolato Martin Scorsese ad affrontare il primo film biografico della sua carriera. Nell’ostinato giovane produttore di film che hanno fatto la storia del cinema come Angeli dell’infernoScarface, nell’esperto aeronautico capace di prevedere e di rischiare sul futuro dell’aviazione civile ha visto uno di quei personaggi capaci di ‘sporcarsi le mani’ per il raggiungimento di un obiettivo. Epico e con un grande Di Caprio.
Hugo Cabret
Anni ’30. È una sorta di romanzo di formazione dal sapore dickensiano in cui si racconta la scoperta delle origini del cinema, e in particolare degli esperimenti illusionisti di George Méliès, pioniere riconosciuto come il secondo padre del cinema per l’introduzione e la sperimentazione di numerose novità tecniche e narrative. attraverso la storia di Hugo Cabret, un dodicenne rimasto orfano che vive nella torre della stazione di Montparnasse, in una Parigi dei primi anni Trenta magnificamente ricostruita.
La rosa purpurea del cairo
Anni ’30, durante la Grande Depressione la malinconica Cecilia (Farrow) trova evasione dalla sua vita di privazioni passando pomeriggi interi in un cinema, dove proiettano senza sosta il feuilletton La rosa purpurea del Cairo. Accade che il bel protagonista del “film nel film” (Daniels), colpito dall’assidua presenza della sognante Cecilia e stanco della monotonia del suo ruolo, abbandoni lo schermo per vivere maldestramente con lei una tenera e ironica storia d’amore. Film intelligente, delizioso, malinconico e poetico di Woody Allen.
Chi ha incastrato Roger Rabbit
Anni ’40, un detective scalcinato cerca di scagionare il suo cliente dall’accusa di aver ucciso un corteggiatore della moglie. Qui però il cliente è un personaggio dei cartoni animati (che somiglia a Bugs Bunny) e le indagini si svolgono a “Cartoonia” dove vivono “cartoni” buoni e cattivi. La “factory” di Steven Spielberg e la Walt Disney uniscono le loro forze per un best-seller che è nel contempo un grande exploit tecnico (la perfetta fusione fra cartone e fotogramma recitato) e poi un superdivertimento dalle mille trovate. Capolavoro del genere.
Viale del tramonto
Capolavoro assoluto di Billy Wilder. Joe Gillis (Holden), sceneggiatore di Hollywood, è in un momento di difficoltà professionale. Per sfuggire agli esattori capita in una vecchia casa che sembra abbandonata, ma non lo è. L’abita Norma Desmond (Gloria Swanson), vecchia gloria del muto. Joe accetta di rivedere un terribile copione che la diva sta scrivendo, sognando un clamoroso ritorno sul set. L’atmosfera della casa è nera, buia, quasi mortale. La diva proietta continuamente suoi vecchi film, gli ospiti sono mummie sopravissute (c’è un Buster Keaton invecchiato fra i frequentatori).
Ed Wood
Anni ’50. Lo stralunato Ed Wood sa bene cosa significa preoccuparsi di quel che pensa la gente. Per il suo esordio al cinema, Wood riesuma dalla bara del dimenticatoio Bela Lugosi, vecchia icona del cinema horror, acerrimo nemico del più amato Boris Karloff. Ha così inizio un travagliato iter produttivo caratterizzato da ispirazioni assurde, stima malriposta e tante delusioni, incapaci però di spegnere un entusiasmo solitario e testardo. Di Tim Burton con Jonny Deep, Bill Murray e Martin Landau.
Hitchcock
1960, il maestro del brivido Alfred Hitchcock, dopo Intrigo Internazionale, è alla ricerca di un soggetto diverso, di qualcosa di nuovo, e si appassiona al romanzo di Robert Bloch che trae ispirazione dalla vicenda del pluriomicida  Ed Gein. La Paramount, con cui Hitch è sotto contratto, non ne vuole sapere di produrre Psyco, giudicandolo troppo orrorifico, ma il regista è convinto al punto da autoprodursi il film, girando negli studi Universal con la troupe della sua serie televisiva per abbattere i costi. Geniale Anthony Hopkins che non fa la caricatura di Hitch.
Saving Mr. Banks
1961, ossessionato dalla promessa fatta alle sue figlie, Mr. Disney sogna di realizzare un musical in technicolor con pinguini animati e spazzacamini volteggianti dal libro Mary Poppins. Cocciuta e ostinata a rendere la vita un inferno a chiunque, l’autrice Miss Travers si persuade a partire per la California. Impermeabile agli ossequi e all’amabilità di Walt Disney e dei suoi assistenti, Pamela si siede in cattedra e passa in rassegna lo script e la sua infanzia, sublimata nei suoi romanzi. Tom Hanks ed Emma Thompson fantastici.