Una notte con la Regina

Sera dell’8 maggio 1945, giornata della vittoria degli Alleati contro la Germania nazista. Giorgio VI si appresta a parlare all’Inghilterra via radio, superando la sua balbuzie: non è lo stesso de Il discorso del re celebrato dal film di Tom Hooper (quella era la dichiarazione di guerra del ’39).
Ma le sue due figlie Elizabeth futura regina Elisabetta II e Margaret scalpitano per unirsi al caos gioioso che si è riversato per le strade di Londra.
Una notte con la regina trae ispirazione da un episodio realmente accaduto l’uscita di Elizabeth e Margaret, all’epoca di soli 19 e 14 anni, dalla residenza reale la sera della vittoria per recarsi al ballo del Ritz – e inventa un’avventura per le due principesse che comporta un inseguimento fra autobus e l’incontro tra Elizabeth e un giovane aviatore, Jack che non sa di avere a che fare con una principessa.
Il film diverte in quanto commedia in tutto e per tutto, una fiaba dal lieto fine e una commovente cavalcata nella nostalgia per un’epoca lontana più semplice ed un cinema più incline al sogno.

Sarah Gadon è un’efficace ingénue nei panni di Elizabeth, ma a rubare la scena, ogni singola scena, è Bel Powley nei panni di Margaret, goffa e pasticciona, incosciente e maliziosa, affamata di vita e di emozioni forti eppure ingenua e teneramente naif. Rupert Everett è un re Giorgio apparentemente impassibile ma in realtà visibilmente fragile ed Emily Watson è la saggia e severa Elisabetta I. Divertente.