Into the Wild – Nelle terre selvagge

locandina-into-the-wild-nelle-terre-selvagge.jpgOggi vi voglio segnalare Into the Wild, uno dei film più belli che abbia mai visto, indubbiamente il capolavoro di Sean Penn, basato sul romanzo di Jon Krakauer Nelle terre estreme, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless, giovane proveniente dal West Virginia che subito dopo la laurea abbandona la famiglia, dona i suoi averi ai poveri e intraprende un lungo viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate dell’Alaska.
Il giovane conquisterà lungo la strada l’affetto di molte persone, con sua integrità, la sua semplicità e la sua generosità.
Protagonista della pellicola è l’attore californiano Emile Hirsch, che per la sua drammatica interpretazione ha vinto il premio come migliore attore dal National Board of Review. La colonna sonora del film è stata composta da Michael Brook, con canzoni di Eddie Vedder. Il brano Guaranteed ha vinto il Golden Globe per la miglior canzone originale.

Pura celebrazione della libertà e della ricerca della libertà, la pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali per immergersi all’interno della natura selvaggia. Il forte trasformismo di Emile Hirsh facilita per lo spettatore un’istantanea immedesimazione in una figura tormentata che non viene dipinta né come giovane avventuriero né come idealista ingenuo. La maestria con cui Penn miscela tematiche così diverse e complesse è unica. Il fascino selvaggio dell’ambiente, le difficoltà dei legami di sangue, l’individualismo contro il bisogno di amore e le contraddizioni dell’idealismo nelle sue spinte critiche ma anche arroganti.

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Il vero Christopher McCandless in un autoscato di fronte al magic bus

Il film ha una valenza spirituale nonostante questo non sia l’intento di base. Alle volte, si trasforma in un vero e proprio atto di fede il cui credo fugge da tutto ciò che è religioso in senso stretto per trovare sfogo in una dimensione che è solo e unicamente personale. Tutti le persone che Chris incontrerà lungo il suo peregrinare oltre a colmare un vuoto familiare, fonte di profonde sofferenze, amplificano l’idea di un percorso a stadi funzionale a liberarsi da qualsiasi dipendenza da ogni tipo di comfort e privilegio. L’acquisizione della saggezza avviene quasi per osmosi attaverso la spontaneità e la profondità degli incontri fatti.

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Emile Hirsc, intenso interprete di Into the Wild

Ancora più maturo e disinvolto nel lavoro registico, Penn gioca di forti contrasti nell’alternare gli ampi spazi dei diversi paesaggi mostrati al costante senso di vuoto del ragazzo che risulta essere una pura estensione dell’enormità della natura.

Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?
da Felicità familiare di Lev Tolstoj

Il film è un film di libri, i quali sono presenti per tutta la durata dell’opera:

librop.jpgNelle terre estremeJon Krakauer, Corbaccio. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista “Outside” che suscitò enorme interesse. In seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l’America all’inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.

vedder.jpgLa suggestiva colonna sonora del film è composta da musiche e canzoni originali di Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam, con pezzi alla chitarra eseguiti da Michael Brook e Kaki King. Penn e Vedder sono legati da un’amicizia nata ai tempi del film Dead Man Walking – Condannato a morte, in cui Penn era interprete e Vedder autore di due brani della colonna sonora, Face Of LoveLong Road.
Guaranteed è stata nominata come miglior colonna sonora ai Grammy Award del 2008 Eddie Vedder è stato nominato anche a due Golden Globe, di cui uno per la canzone Guaranteed, che si è aggiudicato, e l’altro per l’intera colonna sonora.

walden-ovvero-la-vita-nei-boschi.jpgWalden, ovvero La vita nei boschi ,BUR, è il resoconto dell’avventura dell’autore, Henry David Thoreau, che dedicò ben due anni (1845-1847) della propria vita nel cercare un rapporto intimo con la natura e insieme ritrovare sé stesso in una società che non rappresentava ai suoi occhi i veri valori da seguire, ma solo l’utile mercantile.
Il suo è stato un esperimento, il suo obiettivo era quello di voler cercare la conciliazione dell’artista nel mondo naturale grazie all’ottimismo del vedere l’uomo come artefice del proprio destino e come essere dipendente da sensazioni ed emozioni.
Il libro fu scritto quasi interamente durante il soggiorno di Thoreau in una capanna, costruita in gran parte da solo, sulle sponde del lago Walden (Walden Pond) che si trova vicino alla cittadina di Concord (Massachusetts), USA.
La sua è stata una prova di sopravvivenza ed insieme una testimonianza all’umanità: l’uomo riesce a vivere anche in condizioni di povertà materiale, e anzi, da queste può trarre una maggior felicità imparando ad apprezzare maggiormente le piccole cose.

ilrichiamo.jpg Il richiamo della forestadi Jack London, Marsilio. Feroce, brutale, crudele, stillante sangue nell’Inferno Artico: così fu descritto dai suoi primi recensori. A distanza di quasi un secolo dalla pubblicazione, il racconto occupa un posto persino scontato nella memoria collettiva per la connotazione epica della vita animale, per la forte suggestione del “richiamo della foresta”, per il fascino ambientale delle terre gelate dello sterminato Klondike. La natura selvaggia irrompe nella storia di Buck, cane domestico e poi cane di ferocia sublime ed eroica, e rivela la bellezza dell’istinto primordiale e vitale in contrasto con la “bestialità” umana, con la pochezza morale dei cercatori d’oro, con la degenerazione degli indiani.

felicitafam.jpg Felicità familiare di Lev Tolstoj, Garzanti. “Tu hai riflettuto, hai riflettuto tanto, ma mi hai amato poco” dice Masa a Sergej, nella scena finale del romanzo: la felicità di un tempo è tramontata per sempre. C’è un nuovo, più assennato, calmo, costruttivo sentimento, ci sono i figli, la casa, la balia, il tè, l’ordine: ma è questa la felicità? Il tema delle incomprensioni, dei difficili equilibri di coppia, dei rapporti che mutano – dalla piena sintonia ai malintesi, agli equivoci, alle incrinature è stato affrontato da Tolstoj in molte opere, da “Guerra e pace” a “Anna Karenina”. Qui l’autore lascia aperta la questione, quasi volesse lasciare al lettore la risposta, o forse la ricerca di una risposta.

dottorzivago.jpg Il dottor Zivago di Boris Pasternak, Feltrinelli.
Le vicende di un medico travolto dall’impatto della rivoluzione russa e dalla successiva vacuità spirituale in cui precipita il suo paese. Questo, in estrema sintesi, il contenuto di un romanzo che valse a Boris Pasternak il Nobel per la letteratura nel 1958 e l’ammirazione di critica e lettori. Pubblicato da Feltrinelli in prima edizione mondiale, viene ora riproposto in edizione speciale per i cinquant’anni della casa editrice.

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