Veloce come il vento

ieri ho visto no dei migliori film dell’anno, lo avevo perdo al cinema e ieri ho recuperato. Il film è incredibilmente italiano, il regista è
Matteo Rovere che con intelligenza, sensibilità e gusto si butta a rotta di collo lungo un tracciato pieno di curve pericolose tenendo ben saldo il volante, con il sostegno di una bella sceneggiatura scritta a sei mani, oltre che da lui, da Filippo Gravino e Francesca Manieri. Lo spunto è una storia vera raccontata al regista da un meccanico scomparso l’anno scorso, cui sul grande schermo dà il volto segnato e la recitazione misurata l’ottimo Paolo Graziosi. Lo stile è quello del film di genere, ma più che al motor movie stile Rush, Rovere attinge all’underdog movie di matrice atletica alla Rocky o alla Flashdance, aggiungendo un pizzico della follia da race movie farsesco alla Quei temerari sulle macchine volanti.
Gran film, vi assicuro che alla fine anelerete questa famiglia squinternata.