Fortitude

Ebbene sì questa serie TV datata 2015 mi era del tutto sfuggita, o forse non mi aveva così colpito a tale punto da iniziare a seguirla. Sbagliavo, perché si tratta di una produzione inglese di grande fattura dalla bellissima fotografia, regia scrupolosa e un cast stellare. Io sono al quarto episodio su 12 complessivi e per adesso sono entusiasta perché il tutto mi sembra un giusto mix di misteri in piccoli paesi dove tutti nascondono qualcosa come Twin Peaks, Broadchurch, Les revenants e 10 piccoli indiani.

Ma partiamo dalla trama, Fortitude, fredda e tranquilla comunità delle isole Svalbard, situata sull’isola Spitsbergen e composta per lo più da famiglie di minatori e ricercatori, può vantarsi di non conoscere episodi di criminalità. I suoi circa settecento abitanti sono meno numerosi degli orsi polari che popolano l’area, i quali rendono obbligatorio essere armati all’aperto, mentre la locale forza di polizia è solita occuparsi esclusivamente di operazioni di ricerca e soccorso. Un giorno viene tuttavia sconvolta da un primo, brutale omicidio.

Nel cast svetta il grandissimo Stanley Tucci nel ruolo del detective londinese, ex agente dell’FBI, Eugene Morton, arrivato sull’isola da Londra per investigare sull’uccisione di un connazionale di stanza a Fortitude, il mio personaggio preferito.

Poi spicca quello di Richard Dormer, il Lord Beric Dondarrion de Il trono di spade, lo scontroso sceriffo Dan Anderson, Sofie Gråbøl, la detective Sara Lund della versione originale di The Killing, l’ambiziosa Governatrice dell’isola, Christopher Eccleston (Doctor Who, The Leftovers), nel ruolo del Professore di ricerca Charlie Stoddart, barbaramente ucciso e Michael Gambon, l’Abus Silente di Harry Potter, Henry Tyson, aziano e malato sembra conoscere più di un segreto.