Il tribunale delle anime

Il tribunale delle anime di Donato Carrisi, Longanesi

Non so voi ma io di solito quando leggo lo faccio sempre accompagnato da un sottofondo musicale. Questa volta devo dire che le parole di Donato Carrisi si sono dimostrate del tutto inscindibili con le atmosfere arcaiche del geniale Arvo Pärt. Da ora in avanti l’algoritmo del Tintinnabuli lo assocerò immancabilmente a Marcus il misterioso prete Penitenziere e profiler cacciatore del buio, un gran personaggio. Dopo aver letto questo libro Carrisi è diventato uno dei miei scrittori preferiti, la trama è veramente avvincente e complessa esattamente come piace a me inoltre Marcus e di Sandra sono una gran coppia investigativa, complimenti a Carrisi. Ho già iniziato Il cacciatore del buoi!

Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L’altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c’è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell’impresa a pochi mesi dall’incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli. Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall’obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c’è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile…