Mentre The Room è ancora tra i film più visti, nelle sale e sul web, in giro per il mondo, James Franco porta sullo schermo The disaster artist, film che farà sicuramente parte della selezione per gli imminenti Oscar.
La trama è presto detta Greg è un aspirante attore, ancora incapace di lasciarsi andare, che rimane affascinato, durante una lezione, dalla libertà d’espressione e dalla carica emotiva di uno strano tizio di nome Johnny Wiseau. Greg diventa così il primo amico che Tommy abbia mai avuto e i due partono per cercare fortuna verso Los Angeles. Ma la fortuna è merce rara, e il sogno di fare cinema brucia dentro di loro, al punto che i due partoriscono l’idea folle di The Room: un film scritto diretto interpretato e prodotto da Tommy, passato alla cronaca come il film più brutto della storia del cinema.
Il film è il racconto di come è nato, si è svolto ed è stato accolto quel film, pensato come un romanzo sentimenal-drammatico e finito ad assommare soft-porn e inarrivabile comicità, interpretando con mimesi filologica e con insolito sentimento il mistero umano Wiseau, un uomo di cui tuttora non si conosce la provenienza né la data di nascita né la ragione di un patrimonio finanziario pressoché senza fondo…da vedere per ridere dalla prima all’ultima scena.
Ben scritto, The Disaster Artist non suona cioè come una presa in giro e null’altro di The Room e del suo creatore, ma quasi come un riconoscimento della follia dell’impresa, e c’è da credere che ne rilancerà il culto una volta di più.