Annihilation

Quando seppi che Alex Garland stava curando l’adattamento cinematografico di Annientamento, romanzo di Jeff VanderMeet subito lo acquistai in digitale e poi finii per leggere tutta la trilogia dell’area X per sapendo bene per prima cosa che ogni regista adatta l’opera letteraria alle proprie esigenze. A fine mese sarà il momento di Ready Player One di Steven Spielberg che si discosterà di molto dal romanzo di Ernest Cline.
Ritornando al film di Alex Garland devo dire che dopo averlo visto ben due volte ho dovuto aspettare qualche giorno prima di esprimere un giudizio. Certo che dopo la visione ho capito perché questa sua ultima opera sia stata fatta uscire su Netflix invece che sul grande schermo. Si tratta di un opera troppo complessa per piacere ad un pubblico generalista e sarebbe stato a rischio flop. Certo l’opera originale è decisamente difficile da trasporre per cui è comprensibile che Garland abbia preso l’idea dell’area X e poi abbia cambiato la storia per proporre una sua idea. Idea che a me è piaciuta parecchio e che in queste ore molto si stanno arrovellando per comprendere. Molto sostengono che il film tratti la tematica del cancro e tutto sia una metafora della malattia e della lotta che molte donne compiono contro di essa, a confermarlo ci sarebbe la presenza di tutte donne Nell squadra di intervento come pure nel libro.
Una cosa è sicura alla fine l’opera mi ha lasciato una profonda inquietudine.
Ottimi gli attori principali, Natalie Portman e Oscar Isaac. L’impatto visivo è notevole, Garland ha un notevole occhio per l’estetica.