I sette samurai sbarcano sull’isola

Parafrasando il famoso film di Akira Kurosawa con Toshiro Mifune (e restando così sempre in tema Aikido), sette samurai del Verona Lost Group ieri sera intorno alle nove si sono riuniti nella magica atmosfera dell’ Hartigan’s Pub (Irish Pub Vicoletto Cieco Disciplina, 2 Verona) per un pizzico di Lost brainstorming. Per la precisione Elena, Francesca, Faramir, Mojo, Giuliano, Luca e il sottoscritto riuniti intorno all’ideale fuoco dell’isola di Lost a discutere amabilmente del nostro serial preferito e di film e libri ad esso collegato. Serata molto piacevole, come al solito Faramir ha dimostrato che esiste un solo Faramir conducendo la conversazione verso una estrema quanto affascinante teoria (che non svelo qui perchè prima o poi la sentirete raccontare dalla sua viva voce), si è parlato anche del primo Lost Mobisode uscito (dal titoloThe Watch, incentrato su Jack e Christian Shephard) che su segnalazione dello stesso Faramir vi propongo di seguito sottotitolato.

Sempre di seguito allego i titoli dei film o dei libri che ieri sera sono stati citati (spero di ricordarli tutti)

Due film in uscita (che spero di vedere presto) suggeriti da Faramir:
– Sleuth di Kenneth Branagh remake de Gli insospettabili, un film del 1972 nel quale Michael Caine interpretava la parte del giovane oggi affidata all’ottimo Jude Law, partendo ancora una volta da un testo teatrale di Antony Shaffer, sceneggiato da Harold Pinter.
– Il nascondiglio, Pupi Avati torna all’antico, alla suspence: il risultato è, horror-thriller ambientato nell’inquietante provincia americana, con Laura Morante protagonista, basato sul meccanismo della casa abitata da strane e inquitanti presenze.
– Il racconto “da paura” di Lovecraft di cui parlava Faramir è “I topi nel muro” che si può trovare in “HP Lovecraft. Tutti i racconti.1923-1926″, a cura di Giuseppe Lippi, Mondatori, pag. 23 (Le storie del Ciclo di Cthulhu come anche i molto inquitanti romanzi le montagne della follia e L’ombra venuta dal temposono tutti Newton Compton Editori).
Eravamo finiti a parlare di Lovecraft e del Ciclo di Cthulhu da un aggancio di Elena in riferimento a Cloverfield 1-18-08 (misterioso progetto di JJ Abrams) che secondo noi potrebbe essere collegato in un certo qual modo alla mitologia creata da Lovecraft.
– Le verità nascoste di Robert Zemeckis (pupillo di Spielberg e regista anche, se la memoria non mi inganna, di Ritorno al futuroChi ha incastrato Roger RabbitContact) con Michelle Pfeiffer e Harrison Ford.
– The Others con Alejandro Amenabar con Nicole Kidman, chiaramente ispirato a Il giro di vite.
– The village del grande M. Night Shyamalan con Joaquin Phoenix, Adrien Brody, Bryce Dallas Howard, Il Sesto senso con Bruce Willis, Haley Joel Osment (ricordo dello stesso regista i bellissimi the Unbreakablethe Signs).
– L’esorcista (The Exorcist) di William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty.
– Lost highway dell’immenso David Lynch che lo ha definito “Un noir-horror film del ventunesimo secolo”.
– I segreti di Twin Peaks sempre di David Lynch, serie che ha aperto la strada a un nuovo modo di fare tv, da X-files a Millenium a Lost.
– L’inquitante The Mothman Prophecies di Mark Pellington con Richard Gere, tratto da un libro di Keel.
– Il mitico Highlander l’ultimo immortale di Russell Mulcahy con Sean Connery e Christopher Lambert.
– Alien di Ridley Scott, con Tom Skerritt e Sigourney Weaver.
– Delitto per delitto – L’altro uomo di Alfred Hitchcock.
– I libri dell’Inquisitore Eymerich di Evangelisti, Accelerando di Stross, Permutation City di Egan e La crociata delle tenebre di Leoni.
– Il distopico Figli degli uomini di Alfonso Cuaròn tratto da un libro di P. D. James (The Children of Men), film che contiene delle bellissime immagini della Battersea Power Station immortalata sulla copertina dell’album Animals dei Pink floyd (vedere video please), di cui Faramir ci ha raccontato un simpatico aneddoto personale e che compare anche in un flashback di Charlie (Lost – Episodio il fuoco e l’acqua, 3×12).
animals1.jpgPiccola curiosità, durante le pose degli spot pubblicitari e delle fotografie inserite nell’album (ispirato al capolavoro di George OrwellLa fattoria degli animali), il maiale gonfiabile ruppe l’ancoraggio e se ne andò a spasso per i cieli di Londra. Fu emanato un comunicato a cura dell’ente inglese del controllo aereo per avvertire i piloti di che cosa avrebbero potuto vedere. Il maiale atterrò in un prato scozzese.

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