Inception

Un veloce post per dire la mia sull’atteso Inception nuovo film del fighissimo Nolan. In principio era Calderon de la Barca con il suo “La vita è un sogno”. Ma in principio era anche Memento che, visto alla luce diInception può essere riletto come un banco di prova per quell’illusionista ad alto livello (vi dice niente The Prestige?) che risponde al nome di Christopher Nolan. Se, come molti dei film scritti e riscritti per troppo tempo, anche questo rischia a tratti il cerebralismo autoreferenziale, è però indubbio che il triplice salto mortale (tre sono i livelli da esplorare nell’inconscio onirico di Fischer) è perfettamente riuscito.

Nolan affronta le dinamiche della psiche nello stato di sonno con la competenza di un esploratore dotato di mappe sconosciute ai più ma anche con la consapevolezza di chi è altrettanto a conoscenza delle alchimie più segrete della macchina-cinema i cui elementi sa distillare con sapienza, cercando anche di evitare il più possibile il ricorso agli effetti speciali. Perché Inception è al contempo una detection, una riflessione sul funzionamento della psiche, un melodramma, un film d’azione. Il tutto inserito nell’ambigua cornice di quella incapacità di distinguere tra apparenza e realtà che è propria di ogni essere umano quando, nel sonno, crea mondi tanto inesistenti quanto assolutamente ‘reali’. Nolan si concede anche ammiccamenti mitologici (Arianna) e cinefili (ad esempio scegliere “Je ne regrette rien” come canzone in un film che vede presente Marion Cotillard non dev’essere stato propriamente casuale) ma lo fa senza esagerare.

Geniale film, perfetto in ogni suo fotogramma, ottimi attori, musica e fotografia perfetta, la regia non sbaglia un colpo ma credo che Nolan possa fare anche di meglio. Chissà cosa ci preparerà per il futuro dopo il terzo capitolo del Cavaliere oscuro.

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