Robot – la fantascienza in Italia

In questi giorni il fandom è agitato per via del Caso Casseri, e si sentono scempiaggini incredibili che nulla hanno a che fare con il mondo del fantastico, come il dire che il fantasy è di destra e la fantascienza è di sinistra. Ad esempio Vittorio Curtoni è stato in polemica molte volte con Gianfranco De TurrisSebastiano Fusco (Delos 71, fantascienza e politica), ma personalmente che Curtoni fosse di sinistra come De Turris di destra a me non interessa, l’importante ad esempio è quello che Curtoni ha lasciato come eredità, i suoi libri, e Robot, la storica rivista di fantascienza di cui è stato storico direttore.
Leggerla vuol dire sostenere la fantascienza italiana.

Robot 64
Racconti di Allen M. Steele (Premio Hugo), Paul Di Filippo, Giuseppe Lippi, Dario Tonani, Maico Morellini. Interviste con Carlo Freccero, Ted Chiang, Brian Despain.
È Il momento più triste per la storia di Robot, dopo la scomparsa del suo direttore e fondatore, Vittorio Curtoni, lo scorso 4 ottobre. L’omaggio migliore è andare avanti: far vivere la sua rivista, con un numero ricco di straordinari racconti e di brillanti articoli, con il suo ultimo, splendido editoriale e con un’analisi del suo ultimo libro, Bianco su nero, firmata da Salvatore Proietti.La fantascienza è letteratura di evasione? Il racconto premio Hugo di Allen M. Steele L’imperatore di Marte dà tutto un nuovo significato a questa frase con una storia commovente sul filo della nostalgia. Corre invece sul filo dell’ironia il geniale Paul Di Filippo che in Wikiworld immagina un mondo retto dagli stessi principi della famosa enciclopedia online.Un racconto, un quasi racconto e altro per il mini-speciale dedicato al curatore di Urania Giuseppe Lippi. E a proposito di Urania, presentiamo il vincitore del premio omonimo Maico Morellini con un racconto che conferma il suo talento. E torna anche Dario Tonani, con un racconto nella Milano di Infect@. Nelle rubriche da segnalare interviste con Carlo Freccero direttore di Rai 4, con l’artista Brian Despain e con il grande scrittore Ted Chiang.

Robot 63
Racconti di Eric James Stone, Stanley G. Weinbaum, Alberto Cola, Alberto Costantini, Francesco Grasso, Gianfranco Briatore, Stefano Carducci, Alessandro Fambrini. Fantascienza e religione, Blogosfera, Fumetti digitali
Religione e fantascienza. Due mondi che sono venuti a contatto molte volte nella storia della nostra letteratura preferita, l’ultima delle quali è forse questo Il Leviatano che Tu hai creato, racconto premio Nebula dello scrittore mormone Eric James Stone. Si possono applicare gli insegnamenti di Gesù Cristo a una specie infinitamente più antica di quella umana? La risposta è valsa a questo racconto il Premio Nebula assegnato nel maggio 2011. Di storia italiana — così diamo anche noi il nostro contributo al 150° — si occupano invece alcuni degli autori italiani. Alberto Costantinie Francesco Grasso (quattro premi Urania in due, niente male) rivisitando il passato in chiave alternativa; Stefano Carducci e Alessandro Fambrini tratteggiando un temibile quanto possibile futuro. Alberto Cola (altro premio Urania) ha problemi con i camion, mentre Gianfranco Briatore e Stanley G. Weinbaum ci portano a fare conoscenza con creature curiose, affascinanti e di difficile comprensione. E sì, oltre che di donne, parlano anche di alieni.

Robot 62
Racconti di Robert J. Sawyer Tanya Huff Peter Watts Vittorio Curtoni – Speciale fantascienza canadese – Intervista con Zach Snyder – Fumetti e Neanderthal – Videogiochi contro supereroi
Tante volte non ti accorgi del Canada. Tendi a dare per scontato che il tale autore o la tale serie televisiva siano americane nel senso di statunitensi, ma qualcosa sembra suonare un po’ strano. Scrittori come A.E. Van Vogt o William Gibson, attori come William Shatner, serie tv come Andromeda, Blood Ties, vanno ad arricchire il parco già cospicuo di autori e prodotti la cui origine è decisamente più evidente, come l’acclamato Robert J. Sawyer, uno degli autori di science fiction più popolari che ospitiamo con un bellissimo racconto seguito di Furto d’identità, o Tanya Huff, che ambienta le storie dei suoi vampiri a Toronto e che qui ci offre un racconto di fantascienza; entrambi li incontreremo di persona a giugno all’Italcon a Milano. O ancora Peter Watts, vincitore del Premio Hugo col racconto L’isola, che ha persino avuto guai al confine con gli USA. C’è tanto altro nel numero 62 di Robot e poco spazio per raccontarlo, ma dovendo scegliere ci fa particolare piacere segnalare il ritorno alla grande Vittorio Curtoni, che firma l’editoriale e uno splendido nuovissimo racconto.

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