Black Mirror

Black Mirror è una serie in tre episodi, andati in onda su Channell 4 a fine 2011, che i produttori inglesi (gli stessi di Dead set che raccontava di un’insolita apocalisse zombie che sfociava all’interno del set del Grande Fratello) hanno definito come un ibrido tra The Twilight Zone e Tales of the Unexpected. Ogni episodio ha un cast diverso, una diversa impostazione, anche una realtà diversa ma sono accomunati dalla capacità di sviluppare riflessioni, attraverso una critica piuttosto corrosiva, su aspetti della nostra vita moderna come l’informazione attraverso youtube, twitter, i social forum etc.
Il produttore, Charlie Brooker (irascibile critico della BBC) ha spiegato il titolo della serie ‘a The Guardian , osservando: “”Se la tecnologia è una droga – e viene esperita come una droga – allora, quali, precisamente, sono gli effetti collaterali? In questo spazio – tra piacere e malessere – è dove Black Mirror, la mia nuova serie, è ambientata. Lo specchio nero del titolo è quello che troviamo su ogni muro, ogni tavolo, su ogni palmo di ogni mano: il freddo, scintillante schermo di una tv, di un monitor, di uno smartphone“.
Politicamente scorretta questa geniale serie tv analizza le ossessioni principali della società, la virtualità come unico mezzo per esperire il mondo e insieme come gabbia sociale e la permanente presenza del passato nel presente grazie a onnipresenti sistemi di registrazione. Impossibile non trovare in queste storie un poco di 1984 o di Philip K. Dick, chiari riferimenti a Blade Runner o Minority Report.

Il primo episodio The National Anthem racconta del rapimento dell’amata principessina inglese (chiamata the Facebook princess) e della bizzarra richiesta di riscatto. Un insana richiesta che riguarderà in prima persona il primo ministro inglese verrà trasmesso in mondovisione su tutte le frequenze televisive.

In 15 Million Merits si immagina un mondo in cui gli uomini sono costretti a vivere in cubicoli che assomigliano a delle enormi postazioni videoludiche: i crediti accumulati grazie all’esercizio fisico su una bicicletta (necessario per fornire l’energia con cui va avanti la società mentre le persone fisicamente “appesantite” sono relegate ai margini della società) vengono spesi per fornire di gadget il proprio avatar virtuale, per partecipare a una sorta di X Factor la cui vittoria darà accesso alla vita reale.

L’ultimo episodio, The Entire History of You, mostra come i rapporti interpersonali vengano viziati e in sostanza privati di significato a causa dell’esistenza di un congegno che permette di rivedere (e proiettare) nei dettagli tutte le immagini della propria vita catturate attraverso il nervo ottico.

Lascia un commento