Looper

Sabato scorso ho visto Looper, decisamente un bel film che Quentin Tarantino ha recente collocato nel ristretto elenco dei film del 2012 che considera veramente validi. Non gli si può dare torto perché il film di Rian Johnson si colloca su un livello decisamente elevato nell’ambito della sci-fiction. La sceneggiatura di cui è autore non si limita a contestualizzare una parte della vicenda in una città vagamente simile alla Los Angeles di Blade Runner e a ‘giocare’ (come altri hanno fatto) con l’idea del viaggio, in questo caso all’indietro, negli anni.. Johnson va oltre e, senza dimenticare mai l’azione, ci spinge a riflettere non solo su quella convenzione che chiamiamo ‘tempo’ ma sull’uso che possiamo farne. È un film sul libero arbitrio Looper, cioè sulla possibilità o meno di modificare il corso degli eventi futuri. A livello di macrostoria forse più d’uno si è posto la domanda di cosa avrebbe fatto se avesse avuto la possibilità di trovare davanti a sé un Hitler, uno Stalin bambini con la consapevolezza di ciò che sarebbero divenuti una volta adulti.
Il quesito non è di quelli di poco conto così come non lo è la risposta. Nella seconda parte della vicenda è su questo piano che si debbono confrontare i due Joe. Appunto: ‘i due’. Qui scatta un ulteriore quesito che va al di là dell’essere coinvolti in una crime story futuribile. Cosa accadrebbe se potessimo trovarci dinanzi a un ‘noi stessi’ con qualche decennio in più disposto a raccontarci il nostro futuro e intenzionato ad espungerne la parte più dolorosa?
Rimarchevole la mezz’ora finale dove un portentoso Pierce Gagnon alias Cid supera di una spanna i suoi colleghi attori Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt. Il fatto è che Cid è un bambino di 6 anni che recita in maniera egregia la parte di un mutante in grado con la telecinesi di sconvolgere letteralmente lo spazio circostante e distruggere “incidentalmente” chiunque si trovi di fronte a lui quando la paura lo coglie. Meglio ancora di qualunque film sugli X-men questo Looper ci rende le emozioni di una madre alle prese con le incontrollabili capacità mutanti del figlio.

Trama:
Kansas 2044. Il viaggio nel tempo non è ancora stato inventato ma trent’anni più avanti è divenuto una realtà di cui però è vietato l’utilizzo. Ovviamente il crimine non si occupa dei divieti e ne fa un uso molto specifico. Un’organizzazione guidata da un capo spietato ‘trasferisce’ le proprie vittime trent’anni indietro dove un killer (detto ‘looper’ traducibile in ‘uomo che si occupa del cerchio’) lo attende per eliminarlo e farne sparire il cadavere. Joe è un looper che risparmia ciò che guadagna in questo mestiere per alimentare il sogno di potersi trasferire in Francia. Ma dal futuro è iniziata una nuova campagna: tutti i looper ancora presenti sul territorio nel 2074 vanno spediti trent’anni indietro perché vengano uccisi. Un giorno Joe si vede arrivare davanti … se stesso con trent’anni in più.

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