Distretto 13: le brigate della morte

Una stazione di polizia in disarmo e senza telefono alla periferia di Los Angeles, che ospita un pericoloso criminale e il testimone di un omicidio, è assediata dalla banda dei fuorilegge autori del delitto. Il posto è difeso da un solo poliziotto…

Distretto 13: le brigate della morte è la seconda opera di John Carpenter, autore anche delle musiche e del montaggio del film.
Un cult movie claustrofobico a low budget, il primo passo di Carpenter verso la  notte infinita, la fotografia cupa e sgranata, la violenza senza volto, che esce dall’ombra e colpisce, inesorabile: tutte soluzioni stilistiche che ben presto diverranno una costante per i film di questo regista.
Il film è del 1976 e Carpenter scrisse il film in modo che risultasse un western moderno e molto stilizzato, ispirandosi essenzialmente ad Un dollaro d’onore di Howard Hawks, uno degli eroi di Carpenter. I titoli provvisori del film erano The Anderson Alamo (in riferimento all’omonimo film di John Wayne) e The Siege, mentre si optò poi per un titolo più commerciale.
Il film risulta un’unione di western urbano e thriller; i temi della città aggressiva e dominata da bande spietate, senza un volto, quasi “zombesche”, tornerà in altri film del regista come 1997: fuga da New York.

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